FNOS-UGL
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Eventskarate 18 giugno 2012
Comitato FNOS-UGL
Alla Cortese Attenzione
TECNICI JUDO
Un certo numero di Insegnanti Tecnici di Judo tutti aderenti alla F.i.J.L.K.A.M. (Federazione Italiana Judo, Lotta, karate, Arti Marziali) lamentano di essere discriminati, mal rappresentati e di non potersi esprimere, all’interno della Federazione, nel rispetto dei principi di democrazia che dovrebbero invece essere rispettati e tutelati. Questa mancanza di rispetto dei diritti
di ogni individuo che presta la propria opera all’interno di un’organizzazione che riveste carattere “istituzionale” lede notevolmente la sua prestazione che tra l’altro risulta fondamentale perché sorregge l’intero movimento judoistico Nazionale.
PREMESSA
La FiJLKAM è la sola federazione riconosciuta ed autorizzata dal C.O.N.I. a disciplinare e gestire l’attività del judo italiano ed a rappresentarla all’Estero.
Pertanto qualsiasi operatore sportivo che intenda fattivamente e concretamente prestare la propria opera come Insegnante di Judo deve aderire alla FiJLkAM, prepararsi adeguatamente per ottenere le previste qualifiche (Allenatore, Istruttore e Maestro) e soprattutto partecipare al corso di aggiornamento annuale obbligatorio per il mantenimento delle qualifiche stesse, pena, per la mancata partecipazione, la “messa fuori quadro” e quindi l’esclusione dall’insegnamento.
Il Tecnico federale è inoltre tenuto al rispetto di una serie di norme e regolamenti contenuti principalmente nello Statuto federale e nel Regolamento Organico.
Tutto ciò impone all’Insegnante obblighi e doveri di vario genere ( morale, operativo, comportamentale, fiscale, sanitario/assicurativo, di formazione tecnica e aggiornamento ecc.ecc.) senza che in cambio la sua attività venga adeguatamente tutelata; che la categoria sia democraticamente rappresentata e che possa partecipare alla vita federale senza che gli sia inibita la possibilità di candidarsi alle massime cariche.
Qui di seguito elenchiamo alcune “anomalie” che caratterizzano la FiJLKAM e che di fatto, direttamente e/o indirettamente danneggiano il lavoro degli Insegnati Tecnici che operano al suo interno. Il tutto, si badi bene, senza che il C.O.N.I. ,organo istituzionalmente preposto alla vigilanza dello Sport, sia mai intervenuto. Federazione Nazionale Operatori dello Sport LOTTA, KARATE, ARTI MARZIALI
Va immediatamente rilevato come già associare tutte queste discipline e regolamentarle in un unico sistema di gestione e rappresentanza risulti arduo e difficile; tanto che, alla fine, il sistema non è in grado di tutelare gli interessi e soddisfare le necessità degli insegnanti di Judo, di fatto operatori sportivi. Non è questa la sede per disquisire in merito ma per denunciarne storture e limiti si!
Basta rilevare i numeri di tesserati e Società per inconfutabilmente accertare come negli ultimi 20 anni si possa documentare un forte incremento del Judo, dovuto naturalmente all’opera quotidiana dei suoi Tecnici, ed un corrispondente “declino” della Lotta.
Non solo, ma da quando il Judo è stato riconosciuto disciplina olimpica non esiste nessun motivo per associarlo alla Lotta e alle altre discipline.
Il Karate poi, così come le Arti Marziali, non è neppure sport Olimpico eppure sta all’interno della FiJLKAM alla pari delle altre discipline con gli stessi diritti.
Esistono inoltre due importanti precedenti. Una volta facevano parte della stessa Federazione anche i Pesi che oggi operano in forma completamente autonoma.
Per breve, ma significativo periodo, faceva parte della stessa federazione anche il Tae kwondo. Da quando si è costituito in forma completamente autonoma ha conosciuto una divulgazione e un successo, anche olimpico, senza precedenti che sicuramente gli era precluso all’interno della FiJLKAM.
Alla luce di quanto sopra esposto è chiaro che per gli insegnanti di Judo sarebbe di molto migliorativo il poter operare autonomamente in una Federazione che regolamenti e disciplini unicamente il Judo; più avanti vedremo quanto è ostativa allo sviluppo e alla rappresentanza dei tecnici di judo la presenza degli altri settori.
L’ASSEMBLEA NAZIONALE FiJLKAM.
All’ Assemblea Nazionale, che dovrebbe essere il massimo organo rappresentativo, hanno diritto al voto di base le società che abbiano ottenuto almeno un finalista ai Campionati italiani. Inoltre alle prime 150 società dell’apposita classifica di settore, viene attribuito un voto plurimo aggiuntivo (vedi Art. 6 Statuto Federale); si verifica così che le prime 150 società di Lotta rappresentano la totalità delle società presenti sul territorio Nazionale, mentre per i settori Judo e Karate le 150 società con i voti aggiuntivi risultano essere più o meno il 10/15% di quelle esistenti sul territorio Nazionale.Non solo, tale punteggio attraverso un meccanismo “ponderato” determina uno squilibrio per cui le prime 50 Società della classifica detengono un totale di 1.100 voti contro i 1.000 voti delle successive 100 società; naturalmente dalla 150^ società in poi il solo “voto di base” diventa pressoché inconferente al fine della determinazione della maggioranza. C’è da dire inoltre che nelle prime 50 società di settore sono sempre presenti i gruppi sportivi militari (PRESENTI IN OGNI SETTORE) che condizionano pesantemente la maggioranza e che impiegano atleti già formati attraverso il lavoro dei Tecnici delle società di provenienza.
A tale proposito non sembrerebbe fuori luogo parlare di maggioranza prederminata e/o comunque controllata.
Ma non è tutto: l’Art. 6, punto 6, comma b dello Statuto federale prevede che nelle votazioni del Presidente federale, del Collegio dei Revisori dei conti e in quelle a carattere generale ogni voto venga moltiplicato per sette per il Presidente della Società, per due per il rappresentante degli atleti e per uno per il rappresentante dei tecnici. Così che il Tecnico, in queste votazioni, vale il 10%!
Per le votazioni dei Consiglieri di settore e del Vice Presidente responsabile di settore(art.6 punto b comma a), la partecipazione al voto dei Tecnici non è richiesta, in quanto contano i voti di ogni singola Società che sono nelle mani del Presidente Sociale; ciò nonostante uno dei Consiglieri sia chiamato a rappresentare i Tecnici. Praticamente i tecnici non eleggono direttamente il loro rappresentante.
LE ASSEMBLEE REGIONALI E PROVINCIALI FiJLKAM.
Se nell’Assemblea Nazionale i tecnici vengono fortemente limitati, nelle Assemblee regionali non valgono proprio nulla. Infatti si procede alle elezioni di un solo Presidente Regionale (a capo dei vari settori) e dei tre Vice Presidenti ognuno a capo del proprio settore. Ogni Vice Presidente nomina una Consulta di Settore tra i componenti della quale c’è anche un Tecnico. I Tecnici non eleggono il loro rappresentante neppure in Regione.
Le Assemblee provinciali non sono previste neanche nelle Province con un numero congruo di Società.
L’assenza di un rappresentante dei Tecnici (ma anche degli atleti) che rappresenti la FiJLKAM all’interno delle Assemblee Regionali e Provinciali del CONI è in netto contrasto con quanto prevede il CONI stesso, infatti la loro presenza è statutariamente prevista (Statuto CONI art. 15 punto 2 comma c e art.16 punto 2 comma c ) e serve all’elezione del rappresentante dei Tecnici e degli Atleti all’interno dei CONI provinciali e regionali .
Gli Insegnanti Tecnici di Judo sono privi di rappresentanza anche all’interno del CONI. Federazione Nazionale Operatori dello Sport
ELEGGIBILITA’ E CANDIDATURE. (ART.15 STATUTO FEDERALE).
Fino Qui è stato illustrato lo scarso peso, quasi nullo, dei Tecnici nell’espressione del cosiddetto “elettorato attivo” sia a livello Nazionale che periferico. Analizziamo ora quali possibilità ha in concreto un Tecnico FiJLKAM di poter ricoprire le massime cariche federali.
Il punto 7 del succitato art.15 prevede una serie di limitazioni alle candidature che cerchiamo brevemente di riassumere; ogni candidatura deve essere proposta:
1. Per la carica di Consigliere di Settore (Insegnate Tecnico compreso) da almeno 25 società del Settore appartenenti a 5 Regioni diverse.
2. Per la carica di Presidente di Comitato Regionale da almeno il 10% delle società di ogni settore.
3. Per la carica di Vice Presidente Regionale da almeno il 10% delle società del settore.
Se operando all’interno del proprio settore si può ottenere anche il consenso previsto (sebbene a darlo non sono altri Tecnici ma i Presidenti di Società attraverso la firma della proposta di candidatura) ciò è molto più difficile quando il Tecnico di Judo si deve rivolgere alle Società della Lotta e del Karate con le quali la propria attività lavorativa ha poco a che fare. Oppure quando deve rivolgersi ad almeno 5 regioni diverse, dove per farlo servono quantomeno contatti tra “rappresentanti dei Tecnici” di altre regioni che però non ci sono e non sono previsti.
La violazione del diritto all’elettorato passivo è massima per quanto riguarda la carica di Presidente della Federazione, per la quale è previsto l’ulteriore ostacolo costituito dalla necessaria appartenenza delle Società, che propongono la candidatura, ai tre diversi settori: trenta società per settore appartenenti a 5 regioni diverse.
Solo a titolo di cronaca 30 società della Lotta rappresentano oltre il 20% di tutte le società di Lotta presenti sul territorio Nazionale.
Da quanto sopra esposto risulta evidente l’enorme difficoltà che avrebbe un Tecnico di Judo ad essere eletto a ricoprire le massime cariche federali.
CONCLUSIONE E RICHIESTE.
Per riassumere quanto sin qui esposto possiamo dire che gli “Operatori Sportivi” inquadrati come Insegnanti Tecnici nella FiJLKAM :
Non sono sufficientemente tutelati nei loro interessi e non vengono soddisfatte le loro necessità; ciò si ripercuote inevitabilmente su tutto il movimento judoistico italiano.
Federazione Nazionale Operatori dello
I loro interessi non vengono curati in modo esclusivo; anzi all’interno degli organi che sarebbero deputati a farlo la maggioranza è rappresentata da “estranei” alla loro categoria sebbene rappresentino uno sport Olimpico.
Non sono opportunamente rappresentati né a livello Nazionale né a livello periferico.
Subiscono un enorme “deficit di democrazia” sia per quanto riguarda il diritto all’elettorato passivo che a quello attivo non potendo eleggere democraticamente neppure i propri rappresentanti e nel contempo essendo fortemente ostacolati nel proporre la propria candidatura alle massime cariche federali.
Sono discriminati anche all’interno del “sistema CONI” non essendo previsto che un tecnico di judo possa partecipare alle elezioni del rappresentante dei tecnici né alle Assemblee CONI Regionali né alle Assemblee CONI Provinciali.
Richiedono pertanto:
Di poter operare autonomamente all’interno di una Federazione che curi gli interessi del Judo in forma esclusiva.
Di poter eleggere i propri rappresentanti sia a livello Nazionale che periferico.
Che vengano liberalizzate le candidature con la rimozione di qualsivoglia ostacolo che impedisca la parità tra i candidati.
Che possano avere un loro rappresentante eletto che partecipi alla elezione del rappresentante dei Tecnici previsto e operante all’interno delle strutture CONI periferiche.
Alla luce di quanto sin qui esposto riteniamo necessaria un’incisiva azione sindacale a tutela degli interessi degli Insegnanti Tecnici di judo appartenenti alla categoria degli Operatori Sportivi; denunciando in particolare il comportamento del C.O.N.I. che non ha opportunamente vigilato su quanto accade all’interno della Fi.J.L.K.A.M..
In particolare il CONI non avrebbe dovuto approvare lo Statuto della FiJLKAM che risulta in aperta violazione dello Statuto CONI ed in particolare degli art. 22 p.2 (STATUTI DELLE FEDERAZIONI) e art.34 (TITOLO IX PROCEDIMENTI ELETTORALI), nonché della delibera del Consiglio Nazionale n°1452 del 30 novembre 2011.
Con il riconoscimento dello Statuto FiJLKAM il CONI ha avvallato l’enorme “deficit di democrazia” palesemente presente in aperta violazione ai principi statutari del CONI stesso.