EDUCARE ATTRAVERSO LO SPORT

Eventskarate 15 ottobre 2012

Marco Pistolesi

Invio, io che sono sempre stato “di sinistra” questo testo ripreso quasi integralmente dal “manifesto dello sport educativo” presentato dal CONI e dalla CEI a Roma

lo scorso giugno con la speranza che possa essere condiviso davvero da tutte le associazioni sportive del nostro Circondario e che si possa attraverso la condivisione di alcuni principi fondamentali che potrebbero essere proprio quelli sotto trascritti creare un tavolo circondariale sullo sviluppo dell’intelligenza motoria e dell’educazione attraverso lo sport che credo sia il primo punto perchè la nostra Italia oggi tanto in difficoltà, per quanto di nostra competenza possa in un futuro prossimo riprendere a crescere con la partecipazione di tutte le agenzie formative del territorio a partire dalle famiglie, la scuola, i Comuni, le associazioni sportive, gli oratori ecc.

Nella mia associazione sportiva (polisportiva Il Giglio di Castelfiorentino) nella quale mi occupo di attività motoria giovanile tentiamo di svolgere questo ruolo al meglio da tanti anni e abbiamo partecipato con entusiasmo a iniziative come il “Laboratorio motoria” espresso a mio parere con successo dal Comune di castelfiorentino negli anni passati e che metteva insieme appunto tutte le agenzie formative del territorio anche se era limitato solo all’ambito motorio scolastico e cioè: esperti di motoria, rappresentanti del Comune, della scuola, delle società sportive, dei genitori. Ho portato per anni in giro per l’Italia a vari convegni tecnici del mio sport il karate il librettino per i genitori del tavolo motoria che tanto stupiva i miei colleghi per la concezione avanzata dello stesso.

Molte associazioni sportive come la nostra sul territorio a volte commettendo anche errori, hanno comunque svolto o provato a svolgere praticamente un fondamentale ruolo educativo a volte senza che questo sia stato loro riconosciuto.

Solo con la condivisione degli obiettivi e la conseguente partecipazione senza discriminazioni di tutti gli attori fondamentali potrà essere valorizzato il ruolo assolutamente fondamentale dell’educazione motoria e dello sport nella crescita dei nostri futuri cittadini, se è vero come è vero che si sente, si parla , si conosce, si scrive e si vede, con il movimento.

La dilagante ipocinesi e le sempre più ore passate davanti ai videogiochi e ai pc da parte dei nostri figli possono essere recuperate solo con un progetto ambizioso di livello Circondariale che metta al centro dello sviluppo fisico, sociale, affettivo il movimento, insomma lo sviluppo dell’intelligenza motoria e dell’educazione attraverso lo sport.

Cordiali saluti e grazie per la pazienza

marco Pistolesi

EDUCARE ATTRAVERSO LO SPORT (il manifesto originale è stato presentato dal CONI e dalla CEI nel mese di giugno 2012)
indirizzo: http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/v3_s2ew_consultazione.redir_allegati_doc?p_id_pagina=24406&p_id_allegato=36961)

Solitamente per svolgere la mia attività di insegnante di karate cerco fonti di ispirazione nella psicologia dello sport, nella didattica, nelle neuro scienze, nelle antiche arti marziali, nella filosofia orientale come il buddismo e lo zen, nel cristianesimo, nei programmi e progetti della mia Federazione sportiva di riferimento, in internet ecc.

Cercando materiale sul tema dell’educazione attraverso lo sport di cui sono un convinto sostenitore mi sono imbattuto in alcune affermazioni che vorrei portare alla vostra attenzione e rendervi nota la loro provenienza che è stata per me una grossa sorpresa. Dopo ciò, ho deciso che tra le mie fonti di ispirazione non mancherà più il mondo cattolico.

· Lo sport è un bene educativo di cui nessun ragazzo dovrebbe fare a meno (Pio XII)

· Grande importanza assume oggi la pratica sportiva, perché può favorire l’affermarsi nei giovani di valori importanti quali la lealtà, la perseveranza, l’amicizia, la condivisione, la solidarietà (Giovanni paolo II dall’omelia del giubileo dello sportivo del 2000)

· L’attività sportiva rientra tra i mezzi che concorrono allo sviluppo armonico della persona ed al suo perfezionamento morale (Benedetto XVI ai maestri di sci, 2010)

· “Lo sport possiede un notevole potenziale educativo soprattutto in ambito giovanile e, per questo occupa grande rilievo non solo nell’impiego del tempo libero, ma anche nella formazione della persona. Praticando con passione e vigile senso etico, specialmente per la gioventù, diventa palestra di un sano agonismo e di perfezionamento fisico, scuola di formazione ai valori umani e spirituali, mezzo privilegiato di crescita personale e di contatto con la società”. ( Benedetto XVI)

Non posso che appropriarmi con tutta la gioia che mi da questa scoperta, delle affermazioni contenute nel “manifesto dello sport educativo” dell’ufficio nazionale della CEI per la pastorale del tempo libero, turismo e sport presentato il 18 giugno 2012 presso il CONI a Roma (che è evidentemente molto più attento di me alle cose importanti) e in particolare:

Ritengo che lo sport non debba essere asservito alle logiche del mercato e della finanza, basato sull’arroganza dei “cattivi maestri”, sulla selezione dei più forti a scapito di uno sport per tutti, sull’illegalità, sull’uso di sostanze dopanti e che promuove modelli e stili di vita centrati sull’egoismo, l’individualismo e il consumismo.

Sono convinto che è possibile affrontare attraverso lo sport la “sfida educativa”agendo con intenzionalità per il raggiungimento di valori, capacità personali, bagagli esperienziali , tradizioni culturali , sensibilità spirituali che sono la storia e il presente delle nostre Associazioni.

Ritengo necessario promuovere la rigenerazione di una cultura sportiva che:

· Le restituisca la sua funzione educativa, ludica, ricreativa e la sua dignità culturale e civile;

· Risvegli negli operatori sportivi l’intenzionalità educativa attraverso un modello pedagogico attento ai “segni dei tempi”e sappia mettere “la persona” al disopra dell’organizzazione, al disopra dello spettacolo, al disopra dei trofei;

· Investa nella formazione permanente agli educatori (allenatori, animatori, istruttori, dirigenti sportivi, arbitri, giudici di gara, operatori). Solo una rigorosa formazione degli educatori in tutti i loro ruoli, è condizione preliminare per conferire qualità umana, tecnica e educativa all’esperienza sportiva;

· Solleciti le nostre Associazioni (Società sportiva, Gruppo sportivo, Circolo sportivo, parrocchiale, scolastico, palestra) ad essere sempre più una esperienza formativa permanente: la dimensione associativa dello sport costituisce infatti un’importante risorsa di relazione e interazione sociale, una preziosa esperienza di educazione alla democrazia, alla partecipazione, alla corresponsabilità e all’esercizio di cittadinanza attiva e responsabile.

· Renda la comunità educante (famiglia, scuola, società sportiva, oratorio) protagonista nel trasformare gli spazi sportivi in luoghi educativi sempre più accoglienti, propositivi e alternativi allo sfogo della violenza distruttiva. Ma soprattutto siano luoghi simbolici, fortemente attrattivi, luoghi di azione pedagogica, spazi di inclusione e integrazione, in cui è possibile relazionarsi con gli altri e con il proprio territorio.

Sono convinto che l’intenzionalità educativa necessiti di un modello operativo capace di rendere chiara, definita e riconoscibile la relazione tra i diversi soggetti avendo come obiettivo la crescita integrale della persona con le seguenti azioni fondamentali:

· Costruire alleanza educative con tutti coloro che afferiscono ai medesimi ragazzi: prima di tutto la famiglia e la scuola il Comune ma anche il società sportiva e l’oratorio
Progettare percorsi di educazione attraverso lo sport in quanto il fatto educativo ha bisogno di consapevolezza e di condivisione tra i diversi soggetti educativi. Definire i “perché” delle scelte, gli obiettivi a breve e lungo termine che si vogliono raggiungere, i criteri che permettono di distinguere una impostazione corretta da una scorretta, gli atteggiamenti che ne favoriscono il raggiungimento come- Accogliere: accettare l’altro, riconoscerlo per quello che è, rispettarlo, dargli attenzione, ascoltarlo, valorizzarlo, usargli discrezione, renderlo protagonista della propria crescita e del proprio futuro.

– Orientare: per educare attraverso lo sport vogliamo superare la logica del risultato e aiutare a progettare la vita con fiducia e responsabilità.

– Accompagnare: essere presenti in maniera discreta e autorevole, ascoltare in silenzio, cercare risposte insieme.

– Dare fiducia e speranza: facciamoli provare ma riconoscendo sempre le loro difficoltà senza critiche o punizioni ma con vicinanza e simpatia stando sempre dalla loro parte.

– Non criticare: sospendere i nostri giudizi, pensieri,sentimenti, preoccupazioni, vediamo insieme le cause delle difficoltà e prendiamo provvedimenti condivisi.

– Lodare: i buoni risultati anche minimi con coccole, apprezzamenti che, se motivati,accrescono l’autostima.

– Ascoltare: mentre ci raccontano ripercorrendo a ritroso l’accaduto vedendosi dall’esterno si rendono conto della loro impulsività e questo è il primo modo per controllarla

– Gratificare: spesso per incapacità di impegno nel tempo rinunciano al primo insuccesso. Sollecitiamoli a apprendere la capacità di rimandare la gratificazione e ad affrontare le piccole difficoltà per riuscire a realizzare nel tempo i loro desideri.

Organizzare incontri di studio e confronto per favorire la conoscenza e la diffusione dei valori dello sport e della loro valenza educativa.

Allenarli a vivere la vita valorizzando le potenzialità educative insite nella pratica sportiva in tutte le sue fasi, in campo, nello spogliatoio, nella vita.

Valutare i singoli e il gruppo sul lavoro fatto in modo da avere elementi concreti per un ulteriore sviluppo del cammino educativo.

Bibliografia:Testo liberamente tratto dal “manifesto dello sport educativo” dell’Ufficio nazionale della CEI per la pastorale del tempo libero, turismo e sport.Marco Pistolesi

Video presenti in questa mail 

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