Lettera aperta alle Soc. FIJLKAM

Eventskarate 12 novembre 2012

Prof. Corrado Croceri

Con la presente,

mi rivolgo a tutte le Società Sportive FIJLKAM che mi hanno sostenuto in questa sfida, in altre parole nel concorrere per la presidenza della Federazione.

Vi ringrazio ancora una volta per la fiducia e la stima che mi avete dimostrato, purtroppo per i motivi che abbiamo già largamente esposto in merito alla raccolta delle deleghe, il quorum di trenta società suddivise in cinque comitati per le tre discipline non è stato raggiunto, per una serie di motivi che cercherò di illustrare, anche se credo che siano ampliamente conosciuti da tutti voi.

Per concludere la prima parte di quest’avventura v’informo che interverrò in occasione della prossima Assemblea con una relazione sulla proposta di Federazione in parte già nota e pubblicata nei nostri precedenti interventi, il tutto previo accoglimento da parte della Segreteria Federale: tutto può succedere!

Sono convinto e particolarmente orgoglioso di aver messo in gioco la mia persona in questo progetto impossibile ma di enorme importanza da mio punto di vista anche per essere coerente con le proprie scelte.

Ritengo giusto terminare un Iter per dimostrare che in Democrazia si possono anche avere idee diverse da chi detiene il comando senza temere la cosiddetta “morte bianca”.

Cari colleghi, fin dall’inizio di questo percorso, vi era la consapevolezza che con queste regole è in pratica quasi impossibile poter partecipare e poi vincere una corsa come questa.

Una competizione sotto gli occhi di tutti, truccata già dai blocchi di partenza, a causa di una serie di meccanismi statutari che impediscono a chiunque “non sia autorizzato” dal Presidente in persona a concorrere per una carica federale.
Una cosa è pensarlo, altro è dirlo sottovoce nei corridoi, altro ancora è dimostrare pubblicamente che ciò corrisponde a verità.

La mia mancata candidatura alla presidenza della FIJLKAM ne è una prova tangibile.

Questa battaglia politica era ed è stata sicuramente una tappa importante, che continuerà fino a che non otterremo il cambiamento della nostra federazione: raggiungere l’obiettivo, Certo! Questo dipende solo da noi, da chi crede che non esista una montagna al mondo che non possa essere scalata.

Per vincere una guerra bisogna affrontarla con determinazione, siamo convinti di essere nel giusto e con grande fiducia, conoscendo le difficoltà, impareremo come superarle.

La “vittoria” del Presidente Matteo Pellicone, è una “vittoria” senza avversari, dunque senza onore: da esperti del combattimento ci sentiamo di dire con tutta franchezza che non è bello vincere senza nessuno di fronte, questa come del resto lo è stato finora è una vittoria troppo facile e proprio per questo ha poco valore. D’altra parte si sa che il Presidente mostra i muscoli con i più deboli, anche grazie al sistema blindato che lui stesso e i suoi burocrati hanno confezionato per mantenere il potere.

I sistemi utilizzati sono molti, le complicità di altri anche, a tempo debito lo dimostreremo.

Per ora denunciamo il sistema della raccolta riguardante le deleghe, molte delle quali peraltro consegnate molto tempo prima del termine previsto per la presentazione delle candidature e molte di queste firmate in bianco al Presidente stesso, quando ancora non si conoscevano i nomi dei candidati.

Un metodo ormai collaudato, che ha resistito per otto quadrienni olimpici, la cosa sembra incredibile, ma, di fatto, da trentuno anni non è concessa a nessuno la possibilità di porre la propria candidatura a nessuna carica federale che sia periferica o centrale se non “autorizzata”.

Cari colleghi, le candidature sono una farsa, è di dominio pubblico, chiediamo scusa se noi pensiamo che il metodo debba essere rivisto in termini di democrazia (governo del popolo) nella nostra Federazione, le candidature sono scritte sulla carta ma tutti gli eletti sono uomini in pratica nominati dall’ottuagenario Presidente stesso e non democraticamente scelti dalla base.

Le elezioni che avvengono in Assemblea ogni quattro anni non sono altro che una ratifica politica stile “partito unico”.

Il 46% delle Società affiliate, non hanno diritto di voto, alcuni settori come il Jujitsu, l’Aikido, Sumo e quasi 1000 società di Judo e Karate, non POSSONO dare nessun parere elettivo perché private a priori del diritto di voto nonostante versino comunque quote di affiliazione di ogni tipo.

Ogni volta le elezioni, hanno i risultati concordati, nessuna sorpresa, tanto è vero che noi sappiamo già oggi chi sarà eletto e perché.

La scelta di mettermi in gioco in questa “gara”, impari, da alcuni definita coraggiosa, dal mio punto di vista invece era, è sempre stata ed è oggi più di ieri doveroso farla.

Io credo che non dobbiamo arrenderci, davanti a questo risultato che solo apparentemente sembra una sconfitta della democrazia, in realtà in questa campagna elettorale in lungo e in largo ritengo che ci sia uno spazio abbastanza grande per raggiungere un’unità d’intenti, questo mi fa sperare: la democrazia non è utopia è possibile.

Nella mia esperienza di Judoka, sono riuscito a realizzare molti obiettivi, ho attraversato molte sfide, sono abituato a combattere, il segreto è crederci e lavorare con grande abnegazione, secondo il mio modesto parere, questa è la chiave del successo finale.
Adesso è arrivato il momento di battersi per questo nuovo obiettivo.

Cordialmente
Prof. Corrado Croceri

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