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Pseudo insegnante…

Eventskarate 25 marzo 2013

Pierluigi Ungaro:

Ormai sono quasi venticinque anni di pratica di arti marziali e questo mondo speciale mi riserva ancora sorprese, gioie e delusioni. Resto ancora amareggiato quando

incontro persone “deluse” dai propri insegnanti e dalla disciplina in cui credevano, che invece di aiutarli ha peggiorato la loro situazione, sia fisica che mentale. Nel 2013 è diventato veramente difficile nascondere come si opera all’interno della propria palestra, grazie ai media e alla comunicazione se si è una scuola valida lo si viene a sapere e stessa cosa se si è una scarsa. E’ già da tempo che sono arrivato ad un livello di tolleranza 0 nei confronti degli insegnanti improvvisati, che privi di ogni contenuto tecnico e umano mascherano le loro lacune clamorose con finte tradizioni e atteggiamenti che a noi italiani non appartengono. Ieri sera ennesima conoscenza di un’ennesima cintura marrone (sappiamo bene che esistono + cinture marroni su tutto il Lago di Como che nere in tutt’Italia) in rotta con il proprio “pseudo” insegnante. Il quale propone ancora a bambini e ragazzi allenamenti non indicati a livello fisiologico e che basa le proprie lezioni solo su programmi d’esame per cambiare il colore della cintura. Possibile che esistano ancora famiglie che non si accorgano di queste indecenze? Possibile che esistano ancora gli allenatori del “dopo lavoro” che ne si documentano ne studiano e ne si aggiornano? Possibile che basti una cintura nera per atteggiarsi a grande Sensei? Possibile che basti praticare Karate e sentirsi un Giapponese? Possibile che al posto di insegnare argomenti utili ci si nasconda ancora dietro alla regola del “silenzio questo è un dojo”? Ho visto ragazzi perdere motivazioni, rassegnarsi ancor prima di aver visto i lati più belli delle arti marziali……praticamente smettere e allontanarsi dalle palestre ancor prima di aver iniziato la vera pratica. Auguro veramente a tutti di avere testa e cuore per cercare sempre il meglio per se stessi, di non fermarsi al primo “asino” che si spaccia per maestro, di cercare sempre armonia sul tatami e durante la pratica. Se non si sta bene in un “Dojo” perche smettere? Perché non si fa qualche chilometro in più per stare bene? Cari amici attendo pareri e riscontri. —

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