Il wado ryu cresce nella FIK

Eventskarate 15 novembre 2014

Addetto stampa

Un altro grande nome si è aggiunto alla FIK, un’altra grande firma nel panorama Wado Ryu, il  Maestro Stefano Zangari 6° Dan Wado Ryu Karate Do Jujitsu Kenpo.

 

Maestro della più tradizionale linea Wado, allievo del Maestro Shiomitsu, per anni a capo, a livello europeo ed italiano, delle organizzazioni che rappresentano il maestro Shiomistu, ha deciso di fare il grande passo ed entrare nella grande casa della Federazione Italiana Karate guidata dal Presidente Daniele Lazzarini.

Fatto oggetto di una “corte” spietata da parte del Maestro Tomei che, insieme al Maestro Alessandro Chionchio, ha illustrato le caratteristiche e le motivazioni della FIK, motivazioni di libertà, di spirito di unione, di condivisione, di voglia di progredire secondo i principi ed i valori universalmente  riconosciuti al Karate-Do.

L’amicizia tra i due, anzi tra i tre, ha avuto la meglio perciò benvenuto ai maestri Stefano Zangari e Alessandro Chionchio, perché chi sa di valere non teme confronti e non semina discordia…

Di seguito il racconto sintetico dell’esperienza del maestro Zangari:

Maestro Stefano Zangari 6° Dan Wado Ryu Karate Do Jujitsu Kenpo

Al raggiungimento del mio decimo anno di vita,1971, maturai il desiderio di seguire la Via delle Arti Marziali come accadeva a molti miei coetanei, folgorati dalle acrobazie personali e dal conseguente fascino orientale dell’attore, molto famoso all’epoca, Bruce Lee. Iniziai ad assecondare l’idea di trasformare, un incolto appezzamento di terreno agricolo della mia famiglia, in un Dojo all’aperto in cui collocare rudimentali attrezzi ginnici con il preciso scopo di incrementare le mie prestazioni fisiche e mentali Determinato e con le idee ben proiettate verso il futuro ottenni la mia prima soddisfazione portando a compimento la realizzazione del mio sogno marziale. Il sogno ebbe una breve vita e fu abbattuto dall’arrivo dei primi freddi portati dalla tramontana che a quelle altitudini (800 m slm) soffiava con grande vigore. Il freddo e la grande passione mi portarono poco prima del Natale di quell’anno a frequentare una vecchia abitazione disabitata della famiglia di un caro amico. Trasformammo la catapecchia fredda e buia, in pochissimo tempo, in un piccolo Dojo in cui praticare durante il freddo e lungo inverno montano. Fu in quella catapecchia trasformata in Dojo che nacque spontaneamente in me il desiderio della dedizione alla didattica come libera espressione di un semplice atto che, dall’esigenza di trasformare i rudimentali allenamenti in ordinate lezioni, diviene sublime Arte dell’insegnamento

1974 trasferimento a Milano ed iscrizione presso un Dojo di Wado Ryu con conseguente frequenza annuale.

1975 Abbandono del primo Dojo ed iscrizione al 2° Dojo si stile SHOTOKAN con naturale rinuncia alla cintura arancione conseguita nel precedente Dojo. In quel Dojo che si trovava nello stesso palazzo del M° Shirai appresi la trasformazione della dura e pesante fatica in lieve e costante gratificazione quotidiana nel percorso didattico in cui non vi erano cinture da ottenere ma solo Kyu da percorrere. Rimasi in quel Dojo di Milano fino al giugno 1980 sostenendo una mezza dozzina di esami con la memorabile cintura bianca che dallo sporco e sudore accumulato sembrava marrone. Ottenni presto la facoltà di ottenere la chiave della sala B del Dojo in cui mi ritrovai spesso a sudare in solitaria con la solidarietà del M° Shirai che, attraversando il cortile della sua abitazione, si fermava a volte ad incoraggiare i miei sforzi. Lasciai Milano alla volta di Roma nel settembre 1980 con il grado FESIKA 1° Kyu.

A Roma continuai ad allenarmi in una Palestra che ospitava un Dojo Wado Ryu con la facoltà di continuare a praticare lo stile Shotokan guidato dal M° Antonio Piazzola che facendomi entrare nella squadra agonistica mi condusse alla partecipazione a vari Campionati uno dei quali era italiano. Rimasi con il M° Piazzola un paio di anni e poi sentendo il richiamo dello stile originario girovagai per la Capitale alla vana ricerca di un Dojo che mi potesse accogliere.

Divenuto RO NIN, cioè Karateka senza Dojo, mi dedicai all’atletica leggera frequentando abusivamente lo Stadio della Farnesina e quello dei Marmi e legittimamente Parchi e viali della parte nord della città.

Roma 1986. Affascinato dall’insegna pittoresca ed ammiccante di una palestra, vicino la mia nuova abitazione al Prenestino, in cui si praticava il Kung Fu decisi di entrare per chiedere informazioni sulle Arti Marziali praticate. Conobbi in quella palestra il M° Mirenna Liberato, proprietario della stessa, che con la sua arte affabulatoria ed il suo grande carisma mi convinse a fare una lezione di prova al corso interno di Karate Provai e mi piacque quello stile praticato. Ritornai all’origine praticando di nuovo lo stile abbandonato 12 anni prima a Milano. Iniziò a questo punto la mia Storia Wado che mi portò da lì a 3 anni alla conoscenza del mio attuale Maestro: Masafumi Shiomitsu.

Frequentai Enti di Promozione e Federazioni varie da cui ebbi la possibilità di fare corsi di formazione, esami ed anche promuovere ed organizzare gare: MSP, CSEN, UNAM, FILPJK, FILJKAM etc.

Fui Membro Fondatore e Tecnico di Associazioni ed Accademie varie che avevano in comune il fine di sviluppare e promuovere lo stile Wado Ryu. Fui Docente e Commissario Tecnico Nazionale, Direttore Didattico e Direttore di Gara per più di 20 anni, organizzando Corsi di Formazione per Insegnanti Tecnici, Arbitri e Presidenti di Giuria; organizzando e partecipando Gare e Campionati Nazionali ed Internazionali (Campionati Wado Europei e Mondiali).

Allievo del M° Masafumi Shiomitsu e del Gran Master Ohtsuka II pratico il Wado Ryu Karate Do Jujitsu Kenpo dal 1989  con il grado consegnato direttamente dal Capo Scuola nel 2000 di 5° Dan Wado.

Dal 2009 ricopro il grado di 6° Dan CSEN

Dal 1971 abilitato al conseguimento del livello permanente di Otagai ed attualmente al 43° anno di pratica aspiro a divenire un giorno, prima che giunga la mia ora dell’oblio, al grado MENKYO KAIDEN

Stefano Zangari

 

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