LA BATTAGLIA DI MELFI

Eventskarate 05 settembre 2016

Bruno Ballardini
Presidente dello Zentokukai
Associazione per lo Studio del Karate Antico

Un altro duro colpo all’attendibilità di Wikipedia (e quindi anche dei “maestri” di karate che copiaincollano regolarmente le loro ricerchine da liceo da una fonte così poco attendibile).

Leggete bene questo articolo. Non molti hanno ancora capito che le notizie dell’eciclopedia popolare più diffusa del mondo sono spesso, spessissimo, inattendibili perché non sufficientemente verificate e corredate perfino da documenti di nessun valore. Che cosa c’entra questo col karate? C’entra eccome: è da vent’anni almeno che maestri e Maestroni italiani attingono a piene mani da Wikipiedia per compilare tesi, tesine, documenti di approfondimento, perfino DOCUMENTI FEDERALI che verranno imposti come “approfondimento” negli stage per istruttori di molte federazioni. Con il risultato che l’ignoranza e le leggende metropolitane sul karate si diffondono anche presso le nuove leve di istruttori (e relativi allievi) ad una velocità esponenziale. Come arginare questa inondazione di cazzate? Cominciate da oggi a smettere di studiare la storia del karate su Wikipedia e cercate di fare ricerca in modo più serio: nelle scuole tradizionali (non quelle moderne) vengono tramandati tutti gli insegnamenti e tutte le informazioni tecniche e storiche che il karate moderno e sportivo non ha mai conosciuto. Fate amicizia con praticanti stagionati di karate antico, confrontate i dati, e soprattutto VERIFICATE SUI LIBRI che finalmente cominciano ad uscire. La cultura vera è una pratica faticosa, una conquista personale che non ammette comode e illusorie scorciatoie come Wikipedia e i Forum fra praticanti dove si coltiva il “sentito dire”. E se il vostro Maestro vi propone di studiare una dispensa da lui redatta, fate questa verifica: prendete porzioni del testo e mettetele nella finestrella di Google. Se scoprite che si tratta di un bieco copiaincolla da Wikipedia scappate a gambe levate e cambiate subito maestro. Il karate italiano non ha bisogno di questi cialtroni ma deve entrare al più presto in una nuova fase matura uscendo dall’ignoranza e dall’analfabetismo. È in gioco la credibilità e la dignità della nostra disciplina.

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