Lettera aperta a Davide Benetello a margine della sua “discesa in campo”…

Eventskarate 02 ottobre 2016

Leandro Spadari

Caro Davide, mi unisco idealmente – e non potrei fare altrimenti ben conoscendoti ed avendo pubblicato su SAMURAI

di tanti anni fa un quaderno tecnico con te protagonista – al coro di fortissime aspettative, adesioni, entusiasmi, suscitati dalla tua ponderata decisione di candidarti al consiglio nazionale Fijlkam per il settore karate, una discesa in campo che conferirà una caratterizzazione all’insegna del livello e della qualità di idee, progetti, realizzazioni ad una disfida che altrimenti avrebbe corso il rischio di essere atonica e probabilmente scontata nelle sue conclusioni (come siamo abituati a trangugiare, purtroppo, da quasi un quarantennio in materia di vicende federali ). Quanto scrivi e propugni in questa tua prima “proclamazione” non può in linea di massima che essere apprezzato e condiviso. Certo non potevi affrontare tutto. Un punto però è meritevole di un attimo di altrettanto ponderate e prodromiche riflessioni…ed è il punto in cui, con la sincerità che ti ha sempre caratterizzato, enunci che conosci poco i “corridoi” di Roma e gli equilibri che si sono instaurati nel loro ambito…già, perché sicuramente sei consapevole che le logiche della “Fijlkam-apparato” – come ho più volte scritto – non sono le medesime che presiedono, o dovrebbero presiedere, allo sviluppo del “karate-movimento”da te sempre portate avanti con il tuo esempio personale, agonistico e dirigenziale. Questo sarà un grande problema, con il quale dovrai regolarmente confrontarti laddove la maggioranza dei votanti alla futura assemblea federale dovesse far convergere sul tuo nominativo le preferenze esprimibili. Sai benissimo, ad esempio, che è stato proposto dall’ex azzurro di judo Stefano Gamba un ricorso innanzi al Collegio di Garanzia dello Sport nei confronti della Fijlkam e del CONI per l’annullamento dello (come definirlo?) Statuto Fijlkam e della delibera CONI del 18 febbraio 2014 che l’ha formalmente approvato. Su questo aspetto, pur di non poco momento per i diritti degli associati/tesserati, l’attuale gruppo dirigente del karate Fijlkam nulla sembrerebbe aver espresso (lieto di essere smentito, per carità!): all’insegna forse del “tutto va ben madama la marchesa”, o perché giugulato da una superdirigenza autoreferenziale ed autoproclamantesi depositaria del verbo e della verità, come la satrapia quarantennale instauratasi – sulla quale gli organi del CONI adesso sono costretti a pronunciarsi in virtù del suddetto ricorso – sembrerebbe legittimarla a pensare ancora oggi? Possibile che il dissenso sia venuto e sia stato esternato a livello giudiziale solo dal judo, e niente, silenzio assoluto, dal karate e dalla lotta e dagli altri settori? E tu? Non vorrei che il tuo nome venisse strumentalmente speso per conferire legittimità ed autorevolezza un domani a decisioni “foranee”, quelle per intenderci di un atrabiliare puparo…la lotta sarà dura, caro Davide, soprattutto contro l’apparato: se le società aventi diritto al voto ti seguiranno, sii pronto…ma sono certo che già tu lo sia! In bocca al lupo.

 

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