Eventskarate 11 marzo 2017 Addetto stampa
C’è bisogno di trovare una colpa, e di giustificarsi per assolvere se stessi, dalle proprie incapacità.
Per chi ha trascorso una “vita” nel karate è difficile comprendere, ma c’è chi ha perso ogni contatto con la realtà, avviluppati da egocentrismo e rabbia per non poter nascondere il loro palese fallimento, per fatti incontrovertibili, avventurandosi in profezie di successi ridicolmente smentite poi dai risultati.
Negli ultimi nove mesi la gestione di una a.s.d. italiana di karate ha prodotto colossali e sterili ingiustizie, per incutere timore, dove ha reso la vita dei tesserati più opprimente e insicura, togliendo progressivamente tutele sociali e garanzie di futuro, decimando le società, e fuoriuscita di tanti tesserati ,che erano l’asse portante del sistema democratico e meritocratico, come da altri, faticosamente costruito. Stiamo assistendo alla più rapida e imponente concentrazione di potere nelle mani di soli due “comici”.
Con simili presupposti, la crescente delusione dei tesserati è giustificata, nei confronti di chi governa questi processi sistemici con megalomania, ma non deve sorprendere, piuttosto che guardare la realtà, i “poveri due”addossano le responsabilità di tracollo ad altri. C’è frenesia di punizione… per coloro che non vengono comprati “con un piatto di lenticchie”.
Esiste l’alternativa, e scegliere di lasciare soli, chi ha portato una ventata di frustrazione, con una dittatura organizzata, in quella che era “La casa comune”.