TRATTO DALLA RIVISTA DI ARTI MARZIALI TRADITIONAL KARATE . Fonte autentica del Karate Wado Ryu, a cura di Frank Dwyer.

Tatsuo Suzuki, padre fondatore britannico del Wado Ryu, rivela per la prima volta suoi sentimenti sulla morte del fondatore, sulle lealtà e sulle scissioni nel Wado Ryu stesso.

Nel 1963 gli studenti britannici di Judo e Kendo rimasero stupiti dalle dimostrazioni tenute da un gruppo di karateka nipponici in visita, guidati appunto dal Maestro Tatsuo Suzuki.

A quell’epoca i judoka britannici studiavano tecniche di karate da libri pubblicati negli Stati Uniti mentre, alcuni di loro, erano riusciti a studiare con istruttori francesi, essendo la Francia allora molto più avanti del Regno Unito per quanto riguardava la pratica del Karate che pur rimaneva, in quegli anni, un’arte marziale piuttosto sconosciuta.

Gli studenti britannici, infatti, rimasero colpiti in particolare dalla velocità, dalla potenza e dalla grazia delle tecniche dimostrate.

Il Wado Ryu Karate era così approdato in Europa. Nel 1965, su invito di un gruppo di praticanti inglesi, il maestro Suzuki si trasferì nel Regno Unito, che da allora iniziò ad essere stabilmente la sua base.

Quando nel 1980 il gruppo giapponese del Wado Ryu Karate si divise, anticipando la morte del fondatore Ohtsuka Sensei avvenuta nel 1982, la persona che fu più attiva nel cercare di riconciliare le due fazioni fu proprio il Maestro Suzuki.

Il Maestro Suzuki annunciò, solo in seguito, la fondazione di una propria Federazione Internazionale, fatto che apparse in pieno contrasto con la volontà di riunificazione palesata fino a quel momento dal medesimo Maestro fondatore, strenuamente contrario ad ogni divisione.

Frank Dwyer intervistava in merito il Maestro Suzuki, come detto nel1990, durante un corso estivo tenutosi a Torquay. Il Maestro Suzuki, nellacircostanza ha così parlato per la prima volta della morte del Maestro Ohtsuka e si espresse anche al riguardo della scissione all’interno del Wado Ryu Karate.

F.D.: Maestro Suzuki, lei insegna Karate Wado Ryu da più tempo di chiunque altro, e credo sia stato lei ad introdurre questo stile nel mondo.

Probabilmente ha insegnato a più campioni del mondo di chiunque altro.Cosa può fare di più?

T.S.: Basta allenarsi nel Karate! Non mi interessa il potere, non miinteressa la politica, non mi interessa la ricchezza, non mi interessa la fama,ma solo allenare il Karate. Voglio andare sempre più in profondità; so che le Arti Marziali sono molto profonde e sto solo cercando di capire il Wado Ryu.

Naturalmente voglio insegnare ai miei studenti il puro spirito del Wado Ryu, le

pure tecniche del Wado Ryu, ma voglio allenarmi di più.

Come insegnante sono consapevole di non essere abbastanza bravo, pertanto devo allenarmi sempre di più. Non c’è molto tempo, sto invecchiando, quindi voglio allenarmi più cheinsegnare. Naturalmente questo al momento è impossibile; molte persone desiderano che sia io ad insegnare a loro ma, in futuro, vorrei tornare in Giappone e, se avrò un buon assistente, lo manderò in giro per il mondo eresterò in Giappone a pensare da solo. Naturalmente insegnerò a chiunque voglia intraprendere questo percorso e vorrei smettere di viaggiare.

F.D.: Quando pensa che questo accadrà?

T.S.: Tra circa due o tre anni, forse cinque, non lo so.

F.D.: Lei si è sempre opposto alle divisioni del Wado Ryu Karate, maora ha formato la sua associazione: vuole parlarci di questo?

T.S.: In Giappone, purtroppo, dieci ani fa il gruppo di Wado Ryu si èdiviso in due e gli istruttori di entrambe le federazioni hanno cambiato moltodelle basi, dei Kata e di altre parti del programma.

Credo che in Giappone non sia rimasto nessuno che si sia allenato a fondo con il Maestro Ohtsuka, il fondatore. Io sono l’unico al giorno d’oggi, quindinon sanno cosa sia la cosa giusta e quella sbagliata.

A volte hanno frainteso o dimenticato la tecnica corretta, ed è così che sono avvenuti i cambiamenti! Ora molte cose sono cambiate. Voglio mantenere la pura tecnica del Wado Ryu. Se appartenessi a qualche federazione e dicessi che questo è sbagliato oppure giusto, non sarei mai ascoltato, perché non sono il capo.

Voglio mantenere il metodo tradizionale del Maestro Ohtsuka, il che significa che dovevo diventare indipendente. Devo dire ai miei studenti che tutti devono praticare allo stesso modo la tecnica tradizionale del Wado Ryu.

Ecco perché sono diventato indipendente.

Non mi piaceva la suddivisione originale perché è mia opinione che il Wado Ryu è uno solo. Tutti sono allievi di Ohtsuka Sensei. Nient’altro. Quindi il modo migliore per studiare è di farlo di nuovo assieme.

All’ epoca della scissione conoscevo molto bene tutte le persone importanti di entrambi i gruppi. Volevo quindi parlare ad entrambe le parti e, se possibile, convincerle a riunirsi.

Ci ho provato molte volte e ci sono anche quasi riuscito, ma in ogni caso non sono mai entrato in nessuno dei due gruppi, rimanendo neutrale per circa due anni.

F.D.: Ha mai discusso con il Maestro Ohtsuka in merito alla scissione?

T.S.: Sì. Prima di morire lui era molto ammalato e non riceveva visite.

Sono tornato in Giappone prima che morisse e, dall’ aeroporto, ho telefonato a casa sua. Ho chiesto di vedere il maestro Ohtsuka.

Suo figlio ha risposto al telefono e il Maestro Ohtsuka disse di sì, mi ha detto di andare subito. Il Maestro Ohtsuka non riusciva ad esprimersi bene, così suo figlio Jiro Ohtsuka agiva come una sorta di intermediario.

Discutemmo di molte cose e gli dissi che desideravo ardentemente che i due gruppi (WA DO KAI E WA DO RYU) tornassero assieme. Aggiunsi che ero certo che lui volesse una riunificazione, quindi gli confidai che volevo agire per ottenere la riunificazione.

Una volta il Maestro Ohtsuka si è espresso chiaramente ed ha detto: “ Hai ragione, voglio fare esattamente questo”.

F.D.: Si può dire che lei è rimasto strettamente legato al gruppo WadoRyu giapponese per fedeltà alla memoria del Fondatore?

T.S.: Oh si. Io e il Maestro Ohtsuka avevamo un rapporto speciale. Per esempio: ogni anno tornavo in Giappone per tutti i campionati giapponesi di Wado Ryu, e questo prima della scissione.

Ohtsuka Sensei mi chiedeva sempre di fare la dimostrazione con lui. Io allora gli dicevo: “Avete molti istruttori anziani, per favore chiedete a loro. Sono appena rientrato dall’Inghilterra e non mi pare sia opportuno. Potrebbe essere chiesto agli istruttori anziani”.

Il Maestro Ohtsuka mi rispondeva: “Nessun altro, solo tu puoi farlo. Devi farlo tu”.

Quindi, ogni anno, la dimostrazione è sempre stata fatta dal Maestro Ohtsuka e da me, questo perché lui si fidava di me e perchè io ero fedele a lui.

A riprova di ciò un giorno tornai in Giappone per il campionato e, prima dell’evento, tenemmo una grande riunione con il comitato giapponese del Wado Ryu e con gli istruttori giapponesi degli altri paesi, più di cinquanta persone in tutto.

In testa a loro c’era il sig. Eriguchi, allora presidente della Wado Kai. Mi disse che qualora fosse successo qualcosa al Maestro Ohtsuka, tutti avrebbero pensato a me come suo successore. Mi ha chiesto allora, davanti a tutti, cosa ne pensassi! Io allora risposi così: “Non sono interessato. Ohtsuka

Sensei ha un figlio che, se non è ancora mentalmente e tecnicamenteall’altezza, lo aiuterò, e se ne sarò in grado mi farà molto piacere. Non miinteressa essere il successore del Maestro Ohtsuka, correggerò suo figlio con gentilezza”.

Fu la mia risposta e il Maestro Ohtsuka capì. Pensavo solo ad allenarmi edero interessato ad altre cose.

F.D: E’ per questo che avete aspettato così tanto a formare la vostra associazione?

T.S.: Esatto!

F.D.: Che cosa è cambiato?

T.S.: Se non avessi fatto qualcosa il Karate Wado Ryu, il Wado Ryu puro, sarebbe presto finito. Dovevo preservarlo, sono molto fedele al Maestro Ohtsuka. Questa è la mia eredità, il mio dovere. Prima di morire il Grande Maestro mi chiese: “Potresti prenderti cura di mio figlio e di tutto il Wado Ryu”?

Questa era la mia eredità.

Pertanto fino all’anno scorso sono stato molto attento a sostenere suo figlio e a curare i suoi interessi. Ma quando lui (J. Otsuka II Sensei) ha accettato di aiutare Shiomitsu Sensei con la sua Accademia di Wado Ryu, ho capito che non mi era fedele.

Così alla fine mi sono sentito libero dalla mia promessa. Lo incontrai e ottenni il suo consenso. Ho fatto bene a farlo prima di fondare il mio gruppo.

F.D.: Quindi avete formato la vostra associazione. Quanti membri avete?

T.S.: Non lo so con certezza, abbiamo appena cominciato.

F.D.: Forse può indovinare?

T.S.: Quest’anno sono stato in India, in Indonesia, in Australia e in tuttal’Europa, ed ancora in America, in Canada, in Sudamerica e nelle Isole dei Caraibi.

Il 29 settembre la mia nuova federazione avrà la sua cerimonia di apertura in Giappone. Sono previste rappresentanze provenienti dal Canada, dagli Stati Uniti, dall’Australia, dalla Francia, dal Regno Unito, dall’Olanda, dall’ Italia e da altre nazioni. Questi rappresentanti hanno chiesto di venire perché sono fedeli a me. In alcuni paesi la maggioranza degli studenti di Wado Ryu vuole unirsi alla nostra federazione. In Irlanda del Nord e del Sud, per esempio, l’adesione sfiora il 100%.

La cerimonia di apertura si terrà a Tokyo e vi parteciperanno i capi di tutti glistili di Karate principali; il signor Kanazawa per lo Shotokan; il signor Haiyachi, capo istruttore della Haiyachi–Ha Shito Ryu.

Ed ancora il signor Hakaioshi, arbitro di punta della Wuko; il signorHarakawa, allenatore della JKF, il Capo dipartimento della Polizia; i parlamentari, il signor Kizaki, il signor Uchiage, il signor Katano. Seguiranno il

signor Yamaguchi per il Goju Ryu ed altri ottimi istruttori come il signor Iwata per lo Shito Ryu, il signor Mabuni, il signor Kinjo per l’ Okinawan Karate anche lui molto famoso. Parteciperanno anche membri dei gruppi Wado Ryu giapponesi che porgeranno i loro omaggi.

F.D.: Grazie signor Suzuki.

T.S.: Non c’è di che.

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