Daichi

Eventskarate 02 giugno 2020

Ludovico Ciccarelli

 Il Karate si pratica a piedi nudi.

Tutte le arti marziali giapponesi si praticano a piedi nudi. Perché mai? La terra in Giappone è elemento sacro e fonte inesauribile dove attingere energia e continuità vitale. Il tatami rappresenta il legame tra la terra e il praticante e per questo va vissuto scalzo al fine di sentire e percepire con la propria pelle la intensità e la vitalità della superficie. Senza filtri e assolutamente senza alcun tipo di calzatura. Alcuni insegnanti fanno usare ai propri allievi delle scarpette ginniche  specifiche o generiche( alcuni genitori pretendono che i loro figli indossano le scarpette vuoi per motivi igienici,vuoi perché “sentono freddo”…….nulla di più sbagliato ! ). A parte l’aspetto etico per il quale sul tatami si può solo salire a piedi nudi c’è anche e soprattutto un altro motivo completamente negativo quale inibire  la funzionalità dell’arto che può trovare la sua massima espressione solo a contatto diretto con il suolo. I piedi devono essere liberi, capaci di ogni genere di minimo movimento, pronti a sudare e a “tastare” il terreno con le proprie dita, con la punta, la pianta e il tallone. 

Nelle arti marziali cinesi invece si pratica con le scarpette proprio per  non sentirsi influenzati dalla superficie cercando di protendere verso l’alto i movimenti aspirando a “raggiungere il cielo per elevarsi”, concettualita’ molto dissimile dal “piede nudo che solca il tatami “. 

La sacralità della terra e della energia che ne emana è un punto fermo nella pratica del Karate poiché parte integrante del senso che riflette, sul tatami e in ciò che, attraverso la pratica, vuole trasmettere.

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