La storia del karate in Italia

a cura del M° Roberto de Luca

Creato giugno 2008

La storia del karate in Italia è molto prestigiosa, difficile, piena di mutamenti, denominazioni e riconoscimenti non ottenuti.

Il karate entrò nel nostro paese nei primi anni sessanta e diffuso nelle principali città italiane dai primi cultori, veri e propri pionieri che lo avevano appreso nel corso dei loro viaggi, alcuni in oriente direttamente, altri a Parigi, che è considerata ancora oggi la culla del karate in Europa.

Il 15 dicembre 1963 uno dei padri fondatori del karate italiano, Maestro Augusto Basile, insieme ai maestri Aarts Leeo e Stas per il Belgio, Cherix Bernard per la Svizzera, Karl Heinzk Kiltz per la Germania, Bell per l’Inghilterra, Delcourt e Sebban per la Francia dà vita a Parigi al primo congresso Europeo di Karate. Questi uomini saranno riconosciuti come i padri fondatori della nascitura World Karate Federation (WKF).

Nel 1965 la JKA ( Japan Karate Association) mandò in Europa quattro grandi Maestri: Taiji Kase, Keinosuke Enoeda, Hirokazu Kanazawa ed Hiroshi Shirai. Kase si stabili in Francia, Enoeda in Inghilterra e Shirai in Italia, nato a Nagasaki il 31 luglio 1937, allievo del maestro Hidetaka NISHIYAMA, nel 1962 conquistava a Tokio il titolo di Campione del Giappone, nel 1963 conseguiva la qualifica di Maestro della Japan Karate
Association e nel 1965 cominciava ad insegnare Karate a Milano.

A Parigi esisteva un’organizzazione di karate e la scuola di Henry Plee. Il Maestro Plee invitò molti maestri giapponesi ad insegnare in Francia come Oshima, Nambu e Tetsuji Murakami.

Tetsuji Murakami, a differenza degli altri, dal 1962 veniva in Italia regolarmente due volte l’anno e diffondeva lo Shotokai, i suoi metodi erano molto duri e tradizionali, ricchi di spiritualità, e tanto per dare l’idea si doveva tenere una posizione all’infinito senza muovere un solo muscolo altrimenti, botte da orbi… Nel 1963 fondò la Murakami Kai (Associazione Internazionale), tra i fondatori in Italia della Murakami Kai troviamo, Francesco Romani di Viareggio, Alfredo Gufoni di Livorno, Vero Freschi, Giulio Cappai, e Antonio Maltoni di Forlì, Antonio Frignani di Verona e Luciano Padoan di Venezia.

I primi corsi di karate in Italia videro la luce nel 1965 nella palestra Judo Kodokan di Firenze in via Cavour, diretti dal maestro Vladimiro Malatesti (nato a Roma nel 1928, marinaio professionista, amante e praticante del pugilato, che conobbe il karate in Giappone in uno dei suoi viaggi).

Tra i suoi primi allievi diretti ricordiamo: Piccini, Bettoni, Brogi, Campolmi, Romani, Piazzesi e Notari. A quei tempi le cinture erano bianche, marroni e nere.

Ben presto consolidò contatti con i maestri Plee e Muratami. Il gruppo crebbe ed in pochi anni contava una decina di palestre, ed il gruppo fiorentino della Murakami Kai organizzò una federazione di nome FIK (FEDERAZIONE ITALIANA KARATE): Presidente e Direttore Tecnico Vladimiro Malatesti.

La FIK era piccola ma ben organizzata e contava solo su dieci palestre della Toscana affiliate, mentre le altre regioni d’Italia vedevano appunto la Toscana come regione guida per il karate.

In altre città iniziarono ad organizzarsi altri gruppi di karate. Augusto Basile, praticante di judo dal 1954 al 1958 dal maestro A. Cerracchini, si iniziò nel 1958 al karate dal maestro Malatesti a Firenze e, dopo aver chiesto ed ottenuto i contatti dal numero uno del judo italiano Maestro Gaddi (anch’esso di Roma) con il maestro Hiroo Mochizuki (che insegnava shotokan, e poi successivamente wadoryu in Francia), creò la federazione Kiai (ACCADEMIA ITALIANA INTERNAZIONALE DI KARATE) con sede a Roma e Presidente Silvano Addamiani.

Insomma in Italia erano presenti tre organizzazioni distinte e separate, al centro il KIAI, a Firenze la FIK e a Milano l’ AIK.

Nel 1965 il KIAI si sciolse dopo numerose ed estenuanti trattative per confluire nella Fik con l’intento di formare un’unica organizzazione, nel frattempo passata a un valido manager sportivo (allora Presidente Regionale della FIAP – FEDERAZIONE ITALIANA ATLETICA PESANTE), l’ avv. Augusto Ceracchini. Nato a Roma l’11 agosto 1926, fu un valido atleta di judo, cresciuto alla scuola del CUS Roma con il maestro Santarelli (dove strinse un’importante amicizia con Mario Pescante) e nel 1969, al Congresso Nazionale della FIAP (Presidente Carlo Zanelli) a Benevento fu nominato vice presidente per il settore judo, carica che terrà fino alla sua prematura scomparsa 1977, stroncato da un male incurabile che lo aveva colpito alla spina dorsale.

La nuova FIK , con sede in piazzale delle Belle Arti 3 a Roma (rafforzata dai praticanti arrivati nel frattempo dall’ AIK), aveva eletto al consiglio nazionale uomini di valore come Rodolfo Ottaggio, segretario generale Giulio Bellioni e poi nominato direttore tecnico Augusto Basile e allenatore federale il maestro Toyama.Il braccio destro del Presidente era però decisamente Antonio Coladonati.

Il neo Presidente della FIK avv. A. Ceracchini incrementò il numero delle società e degli affiliati, spostando il centro politico-organizzativo sportivo a Roma, intuendo da subito che il karate avrebbe fatto fortuna in Italia e nel Mondo. Essendo un esperto dirigente sportivo sapeva perfettamente che il karate avrebbe avuto più prestigio se fosse associato ad una federazione del CONI, come la sua.

A Milano con il maestro Shirai si concentrava l’area tecnica italiana per eccellenza. Roberto Fassi (allievo di Henry Plee), classe 1935 milanese, laureato in chimica, è stato il pioniere del karate lombardo. Insegnava a Milano, mentre Parisi ed Ottaggio iniziarono ad insegnare a Genova, e poi Shoji Sugiyama e Masaru Miura a Torino, Guaraldi, Baleotti, Perlati e Balzarro a Bologna.

Il maestro Hiroshi Shirai, nato il 31 luglio del 1937 a Nagasaki (città tristemente nota per la bomba atomica, sganciata dagli americani nel 1946), studente di universitario di economia politica alla Komazawa di Tokio, fece qui il primo incontro con il karate con il maestro Taiji Kase. Il giovane Hiroshi conseguì la qualifica d’istruttore della Jka nel 1960 e quella da maestro nel 1962.

L’AIK rispetto alla FIK, non aveva i canali giusti e gli appoggi politici nei riguardi del CONI. Fu attiva fino a quando nel 1970 gli allievi di Shirai fondarono la Fesika, (Federazione Sportiva Italiana Karate), Presidente Giacomo Zoia, che presto divenne una grande federazione, con un centinaio di palestre ed un migliaio di affiliati.

Giacomo Zoia, nato a Borgosesia il 20 febbraio 1911, era un’abile banchiere e la sua strepitosa carriera lo portò fino ai massimi livelli dirigenziali della Banca Popolare di Novara.

A Milano, in via Piacenza, rese disponibile il piano terra di un suo immobile come sede della neo nata FESIKA. All’interno non si svolgevano solo le riunioni federali, ma anche i corsi di formazione didattica per gli insegnanti tecnici e si fregiava di avere docenti come, Carlo Gobbi de La Gazzetta dello Sport e Remo Masumeci dell’Unità.

Pertanto la FESIKA aveva ora denaro, organizzazione, mezzi e uomini, tra cui faceva spicco Franco Franchi, il politico che sapeva usare meglio di tutti i media, facendo parlare del karate come non si era mai visto.

La FESIKA era sicuramente dinamica e vivace, e diretta come un’azienda privata: l’unica federazione a contrastare seriamente la burocratica FIK protetta del CONI.

Va ricordato che negli anni settanta si usciva dai cinema elettrizzati dalla visione dei film di Bruce Lee, e in Italia si contavano oltre 5000 praticanti di karate, che divennero in soli due anni 20.000, per crescere a 100.000 nel 1975.

Fino al 1970 esisteva al Mondo una sola organizzazione, la WUKO (e la UEK in Europa) e, dopo varie vicissitudini, Zoja, Shirai, Kanazawa e Nishiyama diedero vita ad un’altra federazione mondiale, la IAKF con sede a Los Angeles (Presidente Nishiyama) e di conseguenza in Europa la EAKF con sede a Milano.

Zoja e Shirai erano finalmente riusciti a dare uno sbocco internazionale alla FESIKA.

Per la WUKO, ma soprattutto per il karate mondiale, fu un vero e proprio terremoto. Infatti con la concorrenza della IAKF iniziarono le battaglie per il riconoscimento olimpico presso il GAISF e CIO.

Un altro brutto colpo per il karate italiano fu deciso in uno stage Nazionale della FIK al Jet Hotel di Portorecanati nel 1974 quando Cesare Barioli, Beppe Panada, Antonio Coladonati, Ottaggio, Falsoni, Parisi, Munda e Fassione, delusi dalla dirigenza, idearono la creazione della FIAM (FEDERAZIONE ITALIANA ARTI MARZIALI), affidandone la Presidenza a Rodolfo Ottaggio e la Segreteria Generale ad Antonio Coladonati.

La FIK aveva perso in un baleno 136 società sportive, uscite per creare la FIAM. Il disagio per la sconfitta era evidente, ma l’Avvocato Cerracchini questo non poteva permetterlo: furente, esercitò tutto quello che era in suo potere, fece pressioni ai titolari delle palestre di judo dove si tenevano i corsi di karate delle società fuoriuscite dalla FIK, firmò articoli ed editoriali su giornali e riviste specializzate, su tutti ricordiamo un articolo che fece molto scalpore sulla rivista di quegli anni denominata “KARATE” dal titolo “Ommini, mezzommini e cazzabuboli”. Potete immaginare i contenuti e chi fossero i destinatari.

Molti che insegnavano nelle palestre di judo fecero retromarcia, il denaro era alla base dei loro sofferti ripensamenti e per questo non biasimabile. Invece chi deluse per il rapido rientro alla base fu il maestro napoletano Beppe Panada.

La FESIKA nel frattempo stava a guardare.

Nel 1976 Falsoni, Fassi, Barioli, Fassione, Parisi, Munda ed altri entrarono in contrasto con il segretario generale FIAM Coladonati: si viene a sapere che il 04 aprile 1976 è stata costituita la CIAM (CONFEDERAZIONE ITALIANA ARTI MARZIALI) creata da Antonio Coladonati (licenziato da Ceracchini quando era Pres. Dell’Accademia di judo, e da R. Ottaggio quando era segretario Generale stipendiato della FIAM).

La FIK recuperò ben presto il terreno, e la giovane FIAM era già fortemente in crisi anche per non aver uno sbocco internazionale valido. Quindi da una parte la FIK affiliata alla UEK-WUKO e da l’altra la FESIKA affiliata alla EAKF- IAKF. Schiacciata dalla supremazia dei due blocchi la FIAM non aveva alternative.

Nel frattempo a Los Angeles il 14 settembre 1974 veniva presentata al Mondo intero una nuova tendenza di interpretare il karate, con il nome di “karate full contact”.

Nel novembre del 1976 al Pallido di Milano (roccaforte della FESIKA) la FIK organizzò una gara, ed invitò il Presidente Giacomo Zoja.

Il Presidente Regionale FIK della Lombardia, Clara Moccia, organizzò un cordiale incontro di benvenuto al Presidente Zoja, intrattenendosi con il Presidente Ceracchini e i suoi più stretti collaboratori.

Primo contatto informale o preludio di avvicinamento tra le due federazioni?

Ma ancora un colpo di scena scosse il karate: il presidente della FESIKA Giacomo Zoja, con l’approssimarsi dell’Assemblea per il rinnovo delle cariche federali (ormai in minoranza e consapevole di poter subire una sconfitta elettorale) decise di dare le dimissioni, e il 25 aprile 1976 fu eletto il nuovo Presidente Elia Fugazza e Franco Franchi Segretario Generale.

La nuova FESIKA era di fatto capeggiata da Shirai con i suoi stretti collaboratori: Carlo Fugazza, Beppe Perlati, Bruno De Michelis, Rosario Capuana ed altri.

Qualche anno dopo Zoia tornò alla ribalta autoproclamandosi P.R. della FESIKA, (forse perché la riteneva una sua creatura) e lo sgarbo del 25 aprile 76 non lo sopportò, avviando quindi i relativi contatti con la FIK di Ceracchini per la fusione.

Il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) nel 1979 diede incarico al Presidente della FILPJ Carlo Zanelli di accelerare gli accordi di aggregazione con l’obiettivo di creare un’unica federazione, promettendo in cambio il riconoscimento di Federazione ufficiale autonoma del karate al CONI (promessa non mantenuta).

In sintesi nel 1976 il karate in Italia era rappresentato, oltre che dalle due maggiori federazioni (FIK e FESIKA), dalla CIAM di Coladonati e la SKI di Masaro Miura, senza contare gli Enti di promozione sportiva, che incominciavano ad organizzarsi.

A Barcellona nel 1977 il GAISF riunii in assemblea i vertici delle maggiori organizzazioni di karate nel Mondo vale a dire WUKO con Delcourt-Ceracchini e Zoia ed altri. La IAKF (con Nishiyama, Wendland, Elia Fugazza ed altri), con una valigia di documenti a dimostrare che aveva le iscrizioni di 28 paesi nel Mondo, asserisce pertanto che il riconoscimento ufficiale doveva essere a loro attribuito. Ma qui il colpo di scena: il dott. Giacomo Zoia (già segretario generale dell’IAKF e già presidente della EAKF) alla commissione del GAISF smentisce tutto e tutti, dichiarando e spiegando che diversi documenti non erano firmati da lui, iscrizioni di paesi non veritiere, bilanci non proprio corretti, ecc. Insomma una vera catastrofe, e nel giro di mezz’ora la WUKO all’unanimità viene riconosciuta ufficialmente come unico organismo mondiale del karate.

La vendetta del 25 aprile era ormai compiuta da Zoia.

Purtroppo il 21 febbraio del 1978 arrivò l’annuncio che l’avvocato Augusto Ceracchini era scomparso.

Il Presidente della FILPJ e Sindaco di Savona Carlo Zanelli prese direttamente in mano la questione del karate italiano, anche perché il CONI ufficializza la FILPJ per la gestione del karate, togliendo alla FIK l’ufficialità.

Nel frattempo il 14 maggio 1978 la FIK nomina il suo nuovo Presidente, Giorgio Porzio, già consigliere per molti anni.

La FIK e la FESIKA si sciolsero nel 1979 per dar vita alla FIKDA (Federazione Italiana Karate e Discipline Affini), come federazione associata alla Filpj (FEDERAZIONE ITALIANA LOTTA PESI E JUDO ) di Carlo Zanelli, federazione del CONI.

Inizia l’era del terrore: la FIKDA (segretario Generale Frattarolo e dopo qualche anno Brunetti) attua le normative del CONI e i dirigenti comminano squalifiche, ammonimenti, “consigli” a tutto e a tutti, tenendo tutti i riga.

Nel caos generale molti maestri e dirigenti cominciano a dimettersi.

Il 1981 riserva ancora colpi di scena: nella 18^ Assemblea Nazionale del 29 marzo a Roma, presieduta dal Dott. Mario Pescante in rappresentanza del CONI, viene eletto con pochi voti di scarto (314 a 280) alla Presidenza della FILPJ il dott. Matteo Pellicone, che di conseguenza sarà anche il commissario della FIKDA.

Il dottore commercialista Matteo Pellicone nasce a Reggio Calabria l’11 gennaio del 1935, da giovane era stato un buon lottatore, vincendo una edizione dei campionati italiani, pesi leggeri.

Un anno dopo, nel 1982, anche il commissario degli arbitri Carlo Henke rassegna le sue dimissioni, inoltrate il 05 ottobre al Presidente FIKDA Marco Tosatti (segretario generale Antonio di Maggio).

Nel 1982, con l’ingresso del Taekwondo (disciplina coreana in forte ascesa) la FIKDA si modificò, prendendo il nome di FIKTEDA (Federazione Italiana Karate Taekwondo e Discipline Affini).

Anche se del riconoscimento da parte del CONI non se ne parlava più, il percorso per la costituzione di una sola federazione sembrava fatto.

Nell’Assemblea Federale Elettiva FIKTEDA del 1985 si vide il prevalere la volontà della maggioranza delle Società in contrapposizione però con le imposizioni della FILPJ (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo), della quale la FIKTEDA era già da tempo Disciplina Associata.

Tra gli uomini nuovi proposti alla dirigenza un insegnante liceale di latino greco a Reggio Calabria, Giuseppe Pellicone (fratello maggiore di Matteo), a cui viene affidata la vicepresidenza del settore karate.

Alla stessa assemblea generale del 17 febbraio 1985, presso Hotel Ergife di Roma, il Presidente uscente Marco Tosatti lascia la poltrona al dott. Sun Jae Park, già vice-presidente del settore taekwondo.

Il 25 agosto del 1985, all’Acqua Acetosa di Roma, nasce la FITAK.

Con questo atto e, ancora con le promesse non mantenute del riconoscimento ufficiale del CONI e della FILPJ, nel 1987 la FIKTEDA si sciolse per confluire nella FITAK.

Le numerose premesse del Comitato Olimpico per l’unificazione con la FITAK erano di ampia autonomia delle due componenti del karate e taekwondo, pur se all’interno di un unico Organismo.

Park e Giuseppe Pellicone, forti della loro nuova realtà, e delle adeguate coperture politiche ed economiche del CONI, attraverso la FILPJ, incominciano a prendere accordi con tutti assicurando collaborazione e la fine delle ostilità.

Purtroppo le promesse fatte vengono completamente disattese e, con una dirigenza sorda alle istanze della base oltre ad altri fatti, portano subito contrasti e insoddisfazione. Oltre 400 delle Società affiliate, in prevalenza praticanti del karate tradizionale facenti parte del gruppo di Shirai (che rappresentavano circa il 50% nella FITAK) si dimettono in blocco per dare vita, nel 1989, alla FIKTA (Federazione Italiana Karate Tradizionale e Discipline Affini).

Il taekwondo nel frattempo ottiene il riconoscimento olimpico e ritorna alla sigla originale FITA, che successivamente otterrà il riconoscimento del CONI come federazione ufficiale.

La dirigenza FILPJ non accettando la disfatta crea il quarto settore e nel 1995 si trasforma in FILPJK (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo karate) che, dopo solo cinque anni (31 ottobre 2000) con la fuori uscita concordata del settore pesi, si muta in FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) caratterizzata dal CONI come Federazione degli sport da combattimento.

Riassumendo:

Il C.O.N.I. ha sempre consigliato alle diverse organizzazioni di Karate di unificarsi in una sola Federazione. Molte sono state le Federazioni costituite, sciolte ed unificate: negli anni 60, AIK, FIK, AIKI; negli anni 70, FENAM, FESIKA, FIAM; nel 1979, FIKDA; nel 1982 FIKTEDA, nel 1985, FITAK; nel 1995, FILPJK, nel 2000 la FIJLKAM.

Ma le cose in FIJLKAM purtroppo non vanno come dovrebbero andare e in molti, troppi, tecnici di provata esperienza e spessore tecnico se ne sono andati e se ne vanno, delusi e rammaricati dalle consuete promesse disattese.

Il karate malauguratamente ancora oggi, non è certo per i praticanti, è ormai frammentato e diviso più che mai in tante organizzazioni.

Il 24 maggio 2008 è nata a Roma la F.I.K. (Federazione Italiana Karate), su iniziativa del Dott. Daniele Lazzarini e dei maestri Vitaliano Morandi e Roberto De Luca, che con un gruppo di Maestri e dirigenti di provata esperienza, si propone per la sola disciplina del karate con l’obiettivo ambizioso ma non impossibile di riunire tutti i praticanti di karate, dando a tutti la libertà di vivere e praticare il karate con gioia, meritocrazia, lontana dalle logiche federali, fatte di sole regole, e regalie con dan e nomine pur di trattenere o crescere con i tesseramenti.

 Il 7 novembre 2008, Shihan Nishiyama c.n. 10° dan Capo Istruttore della ITKF è venuto a mancare a Los Angeles dove viveva  da moltissimi anni. Shihan è scomparso dopo una  lunga battaglia con  con un tumore. I funerali si sono tenuti il 30 novembre, Shihan è stato cremato, cosi come era suo volere. Con Shihan Nishiyama scompare per sempre un altro grandissimo personaggio dello Shotokan Mondiale, un  altro componente di quella preziosissima rosa di Maestri ( Kase, Enoeda, Shoji, Asai….ecc), che hanno diffuso il Karate Shotokan nel Mondo e ai quali dobbiamo tutto in termini tecnici, etici e spirituali. E’ una grave perdita per l’intero mondo delle Arti Marziali e resterà sempre nei cuori di tutti.

Il Maestro Carlo Henke, 8° dan, per vent’anni Presidente della Fesik, è mancato all’età di 73 anni il 13 settembre 2010, per un male incurabile. Carlo Henke inizia la pratica del Karate nel 1966 sotto la guida del M° Hiroshi Shirai; Nel 1969 fonda la Nenryu, associazione sportiva di Karate che sarà attiva a Verbania a partire dal 1974. Sotto la sua guida gli atleti della As Nenryu arrivano a vincere titoli mondiali, europei ed oltre 100 titoli italiani, divenendo una delle più titolate associazioni di karate in tutt’Italia. Nel 1971 diventa Maestro e l’anno seguente arbitro internazionale; nel 1973 entra a far parte della Commissione Arbitrale Europea (UEK/EKU); nel 1982 diventa Presidente della Commissione tecnica del FIKDA (Federazione Italiana Karate e Discipline Affini); nel 1993 è membro fondatore e Presidente della FESIK (Federazione Sportiva Italiana Karate); nel 1996 è membro fondatore e Vice Presidente della WKC (World Karate Confederation); nel 2005 è membro fondatore e Presidente della WUKO (World Union of Karate Organization). Dopo le elezioni federali del 4 settembre scorso, per le quali aveva deciso di non ricandidarsi, era diventato Presidente Onorario della Fesik.

Con lettera di dimissioni inviata il 25 ottobre 2010, la Fik esce ufficialmente dalla WKC (World Karate Confederation). Concentrerà ora le sue energie nella W.U.K.F. (World Union of Karate Do Federations), magistralmente guidata dal Presidente Osvaldo Messias de Oliveira e dal Segretario Generale Liviu Crisan, una federazione ormai diffusa in tutto il mondo e in continua espansione, dai grandi numeri e dalla grande organizzazione.

A Roma, il 6 marzo 2012 un nuovo passo avanti per la promozione e diffusione del Karate italiano è stato compiuto con la firma del protocollo d’intesa tra la FITKA (Federazione Italiana Karate Tradizionale) e la FIJLKAM.

I rappresentati delle due federazioni, Presidente federale Matteo Pellicone e dal Presidente FITKA Prof. Gabriele Achilli, ed è stato firmato anche alla presenza dei Maestri Shirai e Parlati per la FITKA, del Direttore Tecnico della nazionale Prof. Pierluigi Aschieri, del Segretario Generale Domenico Falcone e del responsabile dell’Area Sportiva Dominic Aloisio.

Alla continua ricerca della trasparenza nelle competizioni e di conseguenza della maggior tutela degli atleti, così come già fatto per l’ammissione delle squadre nazionali per classifica di merito, il Consiglio Federale della FIK nell’aprile del 2013, ha approvato che dalla prossima stagione agonistica sarà utilizzata la “prova video” alle gare di Kumite. Un’innovazione che rivoluziona radicalmente i criteri fin qui adottati nell’arbitraggio da trent’anni a questa parte da tutte le organizzazioni nazionali e internazionali. Dopo alcuni mesi di sperimentazione, partendo dalle esperienze di altri sport (scherma, taekwondo, etc.), l’equipe  dei Maestri Morandi e De Luca, incaricata dal consiglio federale ha concluso positivamente l’incarico assegnatogli, individuando un metodo e un regolamento per usare le riprese video in caso di contestazione arbitrale. Per la FIK un’altra piccola soddisfazione, seppur di grande sforzo economico, nel suo cammino di modernizzazione e innovazione nel rispetto della trasparenza e lealtà verso tutti i praticanti. E con grande soddisfazione, queste innovazioni verranno da subito applicate anche in altre fedrazioni su tutte la FIJLKAM l’unica riconosciuta dal CONI.

Nel 2013 una nuova sigla INTERNAZIONAL KARATE UNION (IKU) viene fondata a Mestre da un gruppo di appassionati del Karate provenienti dalla WKF, WUKF, WKC e WUKO in rappresentanza di circa trenta Nazioni che hanno posto il loro obiettivo come slogan “The new way for karate” vengono eletti Presidente IKU Victor Charles e Vice Presidente- Segretario Generale Daniele Lazzarini.

Dove va il karate? Tre volte battuto per essere ammesso alle Olimpiadi, l’ultima batosta è arrivata da S.Petersburg il 29 maggio 2013 di questo anno durante la convention di SportAccord. Invece di fare ammenda il Presidente “caudillo” Antonio Espinos, con un colpo di mano estromette il sig George Yerolimpos (Grecia). Non sembra vero ma è proprio così. Yerolimpos segretario generale da 16 anni e vice presidente per 3 anni è fuori dalla WKF. Non è questione di uomini ma di merito. E’ responsabilità di George Yerolimpos se il karate, come al solito non ha superato il quorum per i Giochi del 2020? Oppure la colpa va ricercata in casa del presidente? Oppure i due che sino ad ieri davano, assieme, la caccia ai Cerchi olimpici? Un dato è certo, all’interno della WKF è scattata la guerra di intenti. Ma nessuno chiede o da le dimissioni dalla carica di presidente. WKF spaccata, karate spaccato. Ora ci sono i Combact games San Pietroburgo 18/26 ottobre (Sport Accord) sotto la presidenza del dottor Marius Vizer. Avremo, Antonio Espinos vice presidente di SportAccord e George Yerolimpos, con la prestigiosa carica di “executive director for multi sport games”. Milioni di karate aspettano una risposta. E che questa non sia il colosso finale del karate. C’è un congresso WKF a Bremen (Ger) nel 2014 , riservato all’executive board, ci saranno novità? Da Rio dopo il 1998, anno di elezione di Antonio Espinos, di nuovo solo al sole di Copacabana.

 Durante i Campionati italiani assoluti FESIK, Arezzo 23/24 novembre,  il presidente Architetto Luigi Aschedamini – Chairman della Wuko – per motivi di natura personali e professionali, ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili, in data 6.11.2013

Ad Ostia (RM), 29 novembre 2013, il Consiglio Federale della Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate, Arti Marziali ha preso atto, nella sua 117a riunione tenuta presso il Centro di Preparazione Olimpica, delle dimissioni dalla carica di Presidente presentate, per motivi di salute, dal dottor Matteo Pellicone, da circa 33 anni di Presidenza e, sin dal 1961, come membro del Consiglio e successivamente come Vice Presidente del Settore Lotta. Dopo pochi giorni, il 09 dicembre 2013,  Matteo Pellicone si è spento a Roma dopo una lunga malattia.

 Nato a Reggio Calabria l’11 gennaio del 1935 si era laureato in Economia e Commercio ed esercitava l’attività di commercialista. Aveva praticato diversi sport fin da giovane per poi dedicarsi alla lotta greco-romana di cui era stato campione universitario.

Nel 1961 dopo aver ricoperto incarichi a livello regionale, era stato eletto per la prima volta nel consiglio federale del settore lotta della FILPJ. Nel 1980 era entrato a far parte del Bureau della Fédération International Lutte Amateur (FILA) di cui poi divenne vicepresidente confermato anche nell’ultima assemblea elettiva del 2010. Il 29 marzo 1981 era stato eletto Presidente della Federazione Italiana Lotta Pesi Judo. Sotto la sua guida la Federazione, oltre ai numerosi successi ottenuti in competizioni olimpiche (2 ori 3 argenti, 6 bronzi nel Judo; 3 ori 1 argento nella Lotta, 1 oro nei Pesi) e internazionali, aveva avviato una serie di importanti modifiche strutturali e organizzative. E’ stato sotto la sua presidenza che ha preso corpo il progetto e poi la costruzione del centro tecnico federale di Ostia la struttura polisportiva divenuta la casa di tutte le discipline di combattimento. Confermato ad ogni rinnovo delle cariche federali aveva sempre avuto all’interno del suo mondo un vasto consenso e una rinnovata fiducia. Nella 38ª ed ultima assemblea elettiva della Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali il 9 dicembre 2012 aveva ottenuto il 98% delle preferenze. Il 29 novembre scorso,a causa della sua malattia, aveva rassegnato le dimissioni dalla presidenza dalla Fijlkam.

Fautore dell’ingresso delle gare femminili nel programma olimpico – le donne nel Judo sono entrate dal 1988 a Seul mentre le lottatrici hanno fatto il loro ingresso ad Atene nel 2004 – si è battuto fino all’ultimo e con successo per far rientrare la Lotta nel programma olimpico dopo la decisione della possibile sospensione presa dall’Esecutivo del CIO a Losanna il 12 febbraio 2013 poi modificata dalla Sessione a Buenos Aires l’8 settembre scorso.

 Sabato 18 gennaio 2014, presso la sala conferenze dell’Hotel Minerva di Arezzo, nell’assemblea straordinaria per la nomina del nuovo presidente federale, un solo candidato, Sean Henke (1966), figlio del fondatore della Fesik (Federazione educativa sportiva italiana karate) Carlo Henke (1937-2010). Con questa scelta di campo la Fesik punta a tornare agli albori della sua nascita ed interpretare, nello stesso tempo, un ruolo determinante nel mondo del karate internazionale.

Il 31 gennaio 2014 muore all’età di 80 anni, Pippo Spagnolo, figura carismatica della FIJLKAM,  e da tutti stimato prima come atleta poi come dirigente.

A Roma, 1 febbraio 2014 alla 39a Assemblea Straordinaria Nazionale Elettiva, riunita nel PalaFIJLKAM di Ostia, ha eletto Domenico Falcone, già Segretario Generale, alla guida della Federazione conferendogli la carica di Presidente federale con il 97% delle preferenze. Ha ottenuto 42.488 voti su 43.839 suffragi validi. Sono state presenti in Assemblea 982 Società votanti su 1315 aventi diritto. Confermato il Consiglio federale uscente che indirizzerà le attività fino alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Gradito ospite dell’Assemblea il Segretario Generale del CONI, Dott. Roberto Fabbricini. Questo il Consiglio Federale: Judo: Franco Capelletti, Stefano Stefanel, Giovanni Strazzeri, Luigi Nasti. Lotta: Gianni Morsiani, Luciano Alberti, Marco Arfè, Franco Sorbello. Karate: Sergio Donati, Roberto D’Alessandro, Salvatore Nastro, Pietro Zaupa

L’incontro più importante nella storia dello sport del karate si è svolto a Losanna, Svizzera – Luglio 16 – 18. 2014 Dopo tre giorni di intensi incontri e discussioni positivo, importante Internazionale Karate Federazioni mettere da parte 35 anni di differenza e ha formato un corpo unificato – United World Karate a rappresentare l’attività di karate mondiale. “E’ un sogno che si avvera”, ha detto Richard Jorgensen, Presidente del Karate Tradizionale Internazionale Federation (ITKF) e neo-eletto Presidente della United World Karate. Per celebrare la nostra diversità e combinando le nostre forze, siamo stati in grado di raggiungere l’aspettative di unificazione come delineate comunicati dalla Commissione giudiziaria CIO e approvati dal 101 ° Sessione del Comitato Olimpico Internazionale nel 1993. “Abbiamo affrontato molte delusioni in passato, perché non siamo riusciti a vedere il karate come una società diversa sport e arte marziale. Ora, abbiamo creato un’organizzazione che comprende 3 discipline che forniranno una porta aperta per milioni di atleti in tutto il mondo a realizzare il loro possibilità di frequentare importanti competizioni internazionali riconosciuti come i Giochi Continentali del CIO, Combat Games Sport Accord e, si spera, un giorno, realizzare la loro possibilità di competere alle Olimpiadi Games. “Jorgensen ha detto. “Molti dei nostri membri nazionali federazione delle organizzazioni fondatrici già avere il riconoscimento da parte delle autorità sportive a livello nazionale, tra cui Olimpico Nazionale Comitati così il nostro Mondo Fisico, United World Karate oggi rappresenta insieme una delle più grandi dello sport attività nel mondo. “I colloqui di unificazione sono stati raggiunti dai funzionari esecutivo da 16 paesi che rappresentano i sette riconosciuti grandi Organismi Internazionali e di governo mondiale di Karate, tra cui, internazionale Traditional Karate Federation (ITKF), Richard Jorgensen; World Karate Confederation (WKC) Bruno Gilardi; Unione Mondiale di Karate-do Federazioni (WUKF) Liviu Crisan e Osvaldo Messias de Oliveira; Internazionale di Karate Union (IKU) Victor Charles e Roberto De Luca; World United Karate Organization (WUKO), Sean Henke; Internazionale di Karate Organization – Kyokushinkaikan (IKOK), e World Fudokan Federation (WFF).
Queste organizzazioni rappresentano più di 110 paesi membri che rappresentano milioni di karate individuale partecipanti in tutto il mondo.

Al 22° Campionati del Mondo di karate senior a Brema (GER), 06 novembre 2014 si è concluso il congresso con la riconferma ad approvazione unanime del Mr. Antonio Espinos alla presidenza della WKF.  Purtroppo, nulla ha potuto il nostro rappresentante per l’Italia, vice Presidente della FIJLKAM settore karate Sergio Donati, sostenitore convinto, della candidatura di George Yerolimpos, alla straripante riconferma del Presidente World Karate Federation, Mr Antonio Espinos.

Dopo un percorso di 22 anni nella WKF e di 6 anni nella Commissione atleti WKF, dopo l’ultima elezione di Brema 2014 con l’elezione degli ultimi due atleti nella Commissione, Davide Benetello eletto Presidente della Commissione Atleti WKF e come da statuto WKF entrando, con diritto di voto, nel COMITATO ESECUTIVO della WORLD KARATE FEDERATION.

La I.K.U. esce dalla UWK il 12 giugno del 2015 con decisione unanime, ha inviato le sue dimissioni da membro del UWK (United World Karate). Dopo aver dato la sua piena disponibilità al momento della fondazione (avvenuta a Losanna nel mese di luglio 2014), al fine di unificare il mondo del karate, valutata in un lavoro completamente negativo finora fatto. In particolare, si ritiene che non ci sono le condizioni per un lavoro democratico e collegiale per una unificazione vera e trasparente del mondo di karate.

Il 28 febbraio 2016, viene a mancare il Presidente della FITA Sun Jae Park, gli succederà Angelo Cito già Segretario Generale.

Finalmente, il karate mercoledì 3 agosto 2016, alla 129ma sessione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), riunito a Rio de Janeiro viene introdotto nel programma dei Giochi olimpici di Tokyo 2020. In occasione di questa storica decisione, che aprirà una nuova epoca dello sport olimpico, erano presenti tutti i massimi esponenti del karate mondiale.

L’Associazione Sportiva Dilettantistica Federazione Italiana Karate (FIK) il 30 agosto 2016 viene scossa per la prematura perdita del Presidente Daniele Lazzarini, che dopo una lunga degenza, per un grave malore cardiaco, ci ha lasciati. Non dimenticheremo la grande dignità della vita semplice e silenziosa. Ma purtroppo non solo l’asd FIK viene colpita dalla prematura e improvvisa perdita del suo Presidente, è tutto il karate italiano e internazionale ad essere coinvolto, infatti nei mesi successivi i tesserati fik scelgono in assemblea del 30 settembre 2016, di non continuare il naturale percorso del suo amato presidente, scegliendo la linea di Morandi e De Luca, ma come al solito per alcuni avvoltoi questa è un’occasione da non perdere, e questo produce nell’immediato, l’inizio della fine. Il 19 dicembre 2016 il promotore e socio fondatore Maestro Roberto De Luca, si dimette, e nel caos generale tantissimi altri abbandoneranno la FIK. Successivamente alla  manifestazione della Coppa del Mondo IKU, 09.- 11.dicembre.2016 – Caorle (Venezia ) il Maestro di karate, Carlo Diaz professionista, stimato ed apprezzato in tutto il Mondo, ha consegnato le proprie dimissioni dalle cariche di Vice Presidente e Segretario Generale della International Karate Union (IKU) cariche che aveva assunto in avvicendamento del compianto Dott. Lazzarini. Quale futuro ora? La fine di un sogno, svanito per presunzione e irresponsabilità, il karate italiano perde un’altra occasione… e i boriosi artefici ritorneranno presto, da dove erano venuti, nell’anonimato.

Viene firmato ufficialmente, un accordo per sviluppare il karate Generale (sportivo)  nella World Fudokan federation W.F.F. dove è già fortemente sviluppato e strutturato con migliaia di praticanti, tesserati, in Europa, Asia, Africa e Americhe nei settori del Karate Tradizionale e Karate Contatto. in presenza del Presidente esecutivo e fondatore WFF Dr. Ilija Jorga, Prof.Dr.Vladimir Jorga, Segretario Esecutivo WFF Aleksandar Simic e dal Presidente del Karate Italia, M° Roberto De Luca a Belgrado (Serbia) nei giorni 03-04-05 febbraio 2017, e nomina il maestro De Luca vice Presidente W.F.F. e Presidente W.F.F. Karate Generale (sportivo)

Si è svolto a Chianciano Terme il 18 e 19 febbraio 2017 il Raduno Nazionale Fiam, il Presidente M° Bruno Gilardi,  lascia l’incarico dopo 12 anni  ed ha passato il testimone all’amico e compagno di avventure M° Massimo Di Luigi. La Fiam ha eletto il nuovo Presidente e il Consiglio Federale, nessuna sorpresa come espresso e sostenuto dal neo Presidente Di Luigi, durante la riunione, è solo un passaggio di consegne.

Come previsto,a Roma nell’assemblea del 20 aprile 2017, i tanti delusi e fuoriusciti dalla FIK, danno vita alla Federazione Karate Italia (FKI) Presidente Roberto De Luca.

La International Karate Union (IKU) ormai verso il declino, perde anche il suo mitico Presidente Victor Charles consegnando ad ottobre 2017 le proprie dimissioni, aggiungendosi alla schiera dei padri fondatori Carlos Diaz, Vitaliano Morandi e Roberto De Luca.

Il 24 ottobre 2017, anche il Maestro Vitaliano Morandi lascia la sua “creatura” FIK, che dal 2008 con impegno costante era in continua ascesa, fino al quel drammatico giugno 2016, ed entra ufficialmente nella Federazione Karate Italia, dando un valore aggiunto con esperienza di alto profilo tecnico-politico, lanciando così il Karate Italia (FKI) verso nuovi traguardi, con l’incarico di Vice presidente – General Manager.

Grande successo politico del karate italiano, durante l’ottava edizione del Forum internazionale degli atleti del CIO che si è tenuto a Losanna novembre 2017, il Presidente della Commissione atleti WKF, Davide Benetello, è stato nominato per far parte del nuovo Comitato direttivo per la Carta del Comitato Olimpico internazionale dei Diritti e delle Responsabilità degli Atleti.

Il karate fuori, non viene riconfermato alle Olimpiadi di Parigi 2024, 21 febbraio 2019 “La World Karate Federation è profondamente rattristata dall’annunciare che il Karate non sarà incluso nel programma dei Giochi Olimpici di Parigi 2024”. Inizia così la lettera aperta che la federazione mondiale e il Presidente Antonio Espinóshanno reso pubblica oggi dopo la riunione del Comitato Olimpico Francese, il quale ha presentato la propria proposta per le Olimpiadi di Parigi 2024. Una rivoluzione che segue quanto già accadrà per Tokyo 2020 (dove saranno inseriti anche surf, arrampicata sportiva e skateboard) con l’inserimento della danza sportiva attraverso la breakdance: nella proposta però non è presente il karate. 

A fine 2019 nasce l’ Unione Italiana Karate ( U.I.K.  ) con le quattro sigle fondatrici: FIAM, FKI, TKA, WUKA. Presidenti promotori: Di Luigi, De Luca, Di Battista e Aschedamini, con l’obbiettivo di promozione sociale, valore dello sport e nello specifico, delle arti marziali, ad una platea allargata di persone interessate;
maggiore diffusione della disciplina tradizionale e sportiva con tutti i suoi benefici per il benessere fisico e la crescita dei ragazzi (iniziative per scuole progetti antibullismo etc );
interazioni tra federazioni internazionali, attraverso campionati, seminari ecc. mettendo in contatto realtà diverse per estrazione geografica, sociale, culturale favorendo aggregazione, solidarietà ed amicizia.

Una bella notizia o “contentino”  viene dal Comitato Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) che ha accettato a novembre 2019 di aggiungere Karate al programma sportivo dei Giochi Olimpici Giovanili 2022 che si terranno a Dakar (Senegal). La decisione dà al Karate un’opportunità, dopo l’esclusione ai veri Giochi Olimpici 2024.

Il 2020 sarà ricordato nella storia, come un dramma sanitario planetario, la pandemia di Covid 19 ha obbligato tutte le federazioni Nazionali e Internazionali ad annullare le loro attività sportive, e anche il Governo Giapponese e i vertici del CIO a fare la cosa giusta, rinviare i Giochi  della XXXII  Olimpiade e paraolimpici di Tokio 2020 al prossimo anno, Tokio 2021.

Alla 41° Assemblea Nazionale Ordinaria Elettiva FIJLKAM del 27 febbraio 2021, svoltasi alla Nuova Fiera di Roma, viene riconfermato con il 60% dei voti 37.859 il Presidente Domenico Falcone (come nelle migliori dinastie ex segretario generale fijlkam) mai come adesso è stata così combattuta e contesa, grazie alla imprevedibile, storica e meritata candidatura dell’On. Felice Mariani già campione di judo e bronzo olimpico di Montreal  1976,  ha ottenuto 24.967 voti,  la prima sfida elettorale a due per la carica a presidente federale dopo quasi 40 anni di candidature uniche (33 anni con Matteo Pellicone e 6 con Domenico Falcone). Da sottolineare l’ascesa nel karate di Davide Benetello e Cinzia Colaicomo eletti dirigenti nel consiglio federale di settore, mentre dopo 40 anni circa, viene sfiduciato Pierluigi Ashieri.

Finalmente a Tokio dal 23 luglio all’8 agosto 2021, vengono disputate le Olimpiadi estive, posticipate a causa della grave pandemia di Covid-19 con le competizioni a porte chiuse, senza pubblico e a tutti i partecipanti viene fatto divieto di uscire dal villaggio olimpico, se non per le gare.  Per ragioni di marketing e di branding, viene mantenuto Tokio 2020. Un destino avverso per il karate che la prima volta nella storia, e speriamo non sia l’ultima, fa il suo esordio con 5 atleti protagonisti qualificati 2 di kata con Viviana Bottaro e Mattia Busato, 3 nel kumite con Silvia Semeraro +61 kg., Luigi Busà -75 e Angelo Crescenzo -67. L’atleta del C.S. Carabinieri Luigi Busà , vince nella categoria -75 la medaglia d’oro, e una splendida medaglia di bronzo nel kata femminile con Viviana Bottaro, entrano così nella storia del karate italiano, come prime medaglie olimpiche.

Alla vigilia dei Giochi olimpici di Parigi 2024, purtroppo il karate viene ufficialmente escluso dal programma olimpico di Los Angeles 2028, da molto tempo (anni) questa decisione era conosciuta da tutti i dirigenti nazionali ed interazionali, che continuano imperterriti ad ingannare i propri praticanti, grande è stata l’amarezza per milioni di karateka nel mondo.

Creato giugno 2008

Ultimo aggiornamento agosto 2024

 E la storia continua… Roberto De Luca

Categories:

Tags: