OPEN D’ITALIA 2013 BIELLA – Nel segno di Francesco Grande
eventskarate 30 aprile 2013
CATERINA MARMO
Già in passato ci è capitato di raccontare i successi di Francesco Grande, giovane karateka
rodigino specialista del kata – esecuzione delle forme – seguito per la parte atletica dalla campionessa d’origine slovacca Mirka Vasekova Bedendo, presso la palestra cittadina Silver Gym; ci siamo soffermati sulle sue evidenti qualità tecniche, sulla nitidezza d’esecuzione, sulla velocità delle transizioni, sull’innegabile eleganza.
Stavolta si è superato, riuscendo nell’impresa di vincere – nella categoria junior, in cui erano presenti tutti i migliori atleti italiani, e qualche rappresentante europeo di notevole livello, 29 in totale – il torneo internazionale più prestigioso che la sua disciplina proponga in Italia, ovvero l’Open nazionale disputatosi quest’anno a Biella.
Andiamo con ordine…Francesco, reduce da un primo posto in Croazia nella Tad Kup, per cominciare si trova ad affrontare un derby, contro il portacolori della Sen Shin Kai Filippo Previato. Verdetto 3:2 per lui, con l’Annan contrapposto al Suparimpai.
Nel secondo incontro non c’è storia; travolge Nicolas Di Sario, in gara per Noventa Padovana, esibendosi nell’Heiku, contro l’Unshu, 5: 0 per Grande.
Il turno successivo propone un impegno sulla carta piuttosto proibitivo; l’avversario è il russo Daniil Ufimtsev, già prescelto dalla commissione tecnica della sua nazionale come titolare nel kata singolo ai prossimi mondiali giovanili, in calendario per settembre in Spagna. Bene, arriva un 4:1 per Francesco grazie al Suparimpai, valutato decisamente meglio dell’Unsu del rivale.
Il quarto ostacolo porta il nome di David Lena, mantovano di Sabbioneta, componente della squadra
regionale lombarda di kata; 5:0 a favore di Grande, Paiku e Gankaku i kata eseguiti.
Francesco è sul tatami ormai dalle 13.30, quando è iniziato il riscaldamento, e soltanto alle 22.30 può tornarci per la finale; ad aspettarlo c’è Samuel Stea, possente atleta brindisino campione d’Italia 2012 fra i cadetti, e quinto all’ultimo recente europeo giovanile, in Turchia. Più diversi i due non potrebbero essere, fisicamente e per attitudini, anche se entrambi sono un’espressione – ognuno a suo modo – valida e piacevole del kata; Stea sembrerebbe favorito, stando ai precedenti, e invece viene battuto da Grande per 3:2, col Chatanyara Kusanku che prevale sul Socin.
La parola al vincitore: “Sono ovviamente molto contento, anche perché è una gara importante; per me comunque le gare sono tutte importanti, non c’è differenza nell’impegno fra un campionato regionale, e questa, e ognuna di loro ha una storia a sè. Penso che la differenza, in finale, l’abbia fatta il livello del mio kata, più difficile di quello di Stea; ho rischiato, e mi è andata bene.”
Registriamo la palese soddisfazione di Mirka Vasekova: “ Sono veramente contenta, perché finora nessuno dei miei allievi mi ha portato, a 16 anni, un risultato così. Glielo auguravo di cuore, perché Francesco ha avuto parecchi problemi di salute in passato, che sicuramente lo hanno penalizzato; finalmente i sacrifici che ha fatto lo hanno ripagato. Sapevo che in finale sarebbe stata durissima, perché conosco Stea e so quanto vale, ma ho sperato fino alla fine, e il sogno si è avverato…”
Pur felicissima per la performance di Grande, Mirka ha dovuto concentrarsi anche sulla sua gara, che presentava un lotto di una quarantina di concorrenti. Senza problemi i primi due turni, entrambi 5:0 per lei; contro la giovane cremonese Maddalena Brunoni, col Seizan, e su Elena Lorenzoni, toscana di Forte dei Marmi, col Kururunfa.
Uno stop inatteso arriva al terzo incontro, quello con la siciliana Chiara Masnata, motivato da una perdita di equilibrio che ha compromesso la resa del suo Suparimpai. Sconfitta 3:2, forse a causa di un tatami un po’ particolare, spesso 4 cm., o forse per una piccola distrazione, la Vasekova s’è rifatta subito nei confronti della romana Dalila Di Cicco, 4:1 grazie al suo Pacu. Dopo, la stessa sorte è toccata a Serena Bonucelli, versiliese di Camaiore, eliminata con l’Heiku.
Il match per conquistare il terzo posto ha visto protagonista la Vasekova e la riccionese Carlotta Villa; la romagnola, come in Croazia, s’è dovuta arrendere per 0:5, dato che Mirka aveva sfoderato la sua arma segreta, ovvero l’Annan.
L’ultimo test prima degli europei di Budapest lascia alla karateka della nazionale ceca ottime sensazioni, oltre a una medaglia di bronzo, che avrebbe potuto essere di metallo ancora più nobile.